La Zanellato spende il doppio in telefonate rispetto alla Guinizelli

MONSELICE. «Solo strumentalizzazioni di Miazzi. Poco gli importa che le notizie siano imprecise e che questo possa generare sconcerto (immotivato) nelle famiglie: quello che a lui preme è solo alzare polveroni».
L’amministrazione comunale ribatte così, in modo piccato, alle denunce del consigliere di opposizione sulla scuola media “Zanellato”.
Quanto al malfunzionamento del centralino telefonico della scuola, il vicesindaco Gianni Mamprin precisa: «Le segnalazioni ci sono state e, in seguito a quelle, ci siamo attivati immediatamente mandando dei tecnici a verificare. Il centralino della Zanellato usa lo stesso hardware della Guinizelli, dove non ci sono mai stati problemi. Si erano verificati degli errori nell'utilizzo del telefono e dei cavi, con alcune prese telefoniche utilizzate per connettersi a internet: chi chiamava trovava occupato. Inoltre, i tecnici hanno preso una giornata a campione per verificare il traffico telefonico e si sono accorti di telefonate mediamente molto lunghe effettuate dalla scuola: nell'arco di 40 minuti di chiamate, il tecnici hanno registrato ben 10 chiamate effettuate da altri utenti sul numero della scuola e rifiutate perchè la linea era occupata. Prova ne sia che la rendicontazione del traffico telefonico testimonia che la Zanellato effettua in medio il doppio delle chiamate della Guinizelli».
Mamprin non manda giù nemmeno la critica sui “concerti da 50.000 euro”: «Mai fatto un concerto da 50.000 euro» chiosa «e comunque tutta la programmazione invernale è stata coperta dall'aiuto assicurato dalle sponsorizzazioni».
Quanto ai soldi da erogare alla scuola, precisa: «L'amministrazione comunale ne ha già anticipato una parte e ha già effettuato le determine per pagare la rimanenza ma ora siamo alle prese con problemi di cassa: appena risolti, i fondi verranno erogati».
«Stiamo parlando di contributi che il Comune di Monselice eroga per attività già fatte» puntualizza anche il dirigente scolastico Eliana Scalzotto «quindi non c’è stato alcun pregiudizio all’utenza».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova