L’abbraccio del quartiere «Bentornato Ivano, ti siamo vicini»

Ivano Galante ha riaperto la sua gioielleria ieri mattina alle 9.30. La moglie l’ha accompagnato ed è venuta a prenderlo all’orario di chiusura. Per tutta la mattinata davanti alla sua bottega, aperta dal 2002 in via Aspetti 55, dopo che ne aveva gestita un’altra per 11 anni in via Stefano Dall’Arzere, c’è stata una processione di amici e conoscenti, arrivati per verificare il suo attuale stato di salute e per portargli la massima solidarietà. Tra quelli che sono stati accolti nel negozio anche Remigio Ruzzante, ex dipendente della Regione Veneto ed il “longo” del gruppo teatrale Le Bronse Querte. «Galante è un bravo toso» ha detto Ruzzante «lo conosco da anni. Più di una volta ci siamo ritrovati a bere il caffè insieme al bar. A noi residenti di via Lombardo dispiace tantissimo per ciò che gli è capitato».

Numerosi quelli che gli hanno ricordato che, ormai, l’Arcella avrebbe bisogno di una “cura intensiva” per garantire la sicurezza a tutti i 40 mila abitanti. «Nel quartiere più grande della città vivono troppi stranieri senza lavoro e senza casa», evidenzia un residente della zona che chiede di rimanere anonimo. «Basta fare un giro per le vie Aspetti, Reni, Buonarroti, Annibale da Bassano e Avanzo, per rendersi conto di quanti sfaccendati e spacciatori ci siano in zona».

Molti altri commercianti hanno scelto di lasciare via Aspetti e dintorni, non lui. Lo indicano impropriamente come un gioielliere ma, in realtà, Ivano Galante è un orologiaio: un esperto del settore, riconosciuto per le sue competenze. La rapina è stata una brutta battuta d’arresto ma ieri è arrivato l’abbraccio del quartiere.

Felice Paduano

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