“L’acqua di Ambra” per aiutare l’Africa

Il fondatore della Liga Ettore Beggiato avvia la raccolta Un nuovo pozzo in Benin per ricordare la figlia scomparsa
Gianni Biasetto

rovolon

L’obiettivo di realizzare un pozzo d’acqua potabile a Kpawa, piccolo villaggio di 300 anime nella Repubblica del Benin, nell’Africa Occidentale, per ricordare Ambra, la ventisettenne figlia unica di Ettore Beggiato, fondatore della Liga Veneta, deceduta improvvisamente nel maggio del 2019, è stato raggiunto lo scorso anno. Ora però ne serve un altro nel vicino villaggio di Nanwè e la famiglia Beggiato, il papà Ettore e la mamma Teresa che vivono a Bastia di Rovolon, tramite il progetto solidale “L’acqua di Ambra” si sono attivati per raccogliere i fondi necessari per costruirlo e mantenerlo in funzione. Occorrono circa 8mila euro.

«L’acqua, da sempre l’elemento di vita, ci sembra il modo migliore per ricordare nostra figlia – spiega Ettore Beggiato che ha ricoperto anche la carica di consigliere regionale dal 1985 al 2000 ed è molto noto anche all’estero per il suo impegno con l’associazione “I Veneti nel mondo”. «Questa iniziativa è caldeggiata da padre Brice – continua Beggiato – un giovane prete cattolico del Benin ordinato a Padova, che oggi segue la parrocchia di Conversion de Saint Paul che conta 20 mila persone sparse in diversi villaggi nel raggio di una cinquantina di chilometri. Padre Brice svolge la sua attività pastorale in compagnia di protestanti, animisti e mussulmani. Promuove la scolarizzazione e il miglioramento della qualità della vita».

Il piccolo villaggio di Nanwè dove la famiglia Beggiato e gli amici di Ambra intendono realizzare il pozzo, conta circa 200 persone, per lo più agricoltori e pastori, sorto 8 anni fa per la continua esigenza di nuove terre coltivabili. Il pozzo diventa indispensabile per la vita della gente del posto. Il villaggio è praticamente un tutt’uno con la foresta, non ci sono né un ambulatorio né una scuola. Una delle poche strutture pubbliche è la chiesa di paglia, ma nel villaggio non sono tutti cristiani: i “peul” ad esempio sono pastori mussulmani e ci sono altri che praticano la religione degli antenati. «Quando padre Brice, dopo l’inaugurazione del primo pozzo l’estate scorsa, mi ha chiamato che c’era l’esigenza di un altro per aiutare queste persone che vivono nella povertà più estrema, ho pensato che Ambra sarebbe stata la prima ad attivarsi e così in sua memoria ci siamo impegnati a costruirlo, spero con l’aiuto di tanti». Si contribuisce con un bonifico all’Iban IT88W0311112000000000000397 intestato a Love onlus, con la casuale “L’acqua di Ambra”. —

Gianni Biasetto

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