"L'Actv ci ha bocciato le bici pieghevoli"

MONSELICE. Actv boccia gli “spostamenti ecocompatibili”.
Lo sa bene Stefano Giraldo, giovane monselicense che, assieme alla sua ragazza, domenica ha deciso di visitare l’isola veneziana di Pellestrina.
La coppia ha portato con sé anche due biciclette pieghevoli da poco acquistate, facili da trasportare: quando vengono chiuse, le due bici diventano strette e lunghe come un passeggino e poggiano sulle ruote accoppiate, favorendone la mobilità e occupando spazi minimi.
All’andata Stefano e la fidanzata hanno caricato le due bici in un vaporetto di Actv («le bici ingombravano pochissimo, tanto che seduti uno di fronte all’altro le potevamo tenere tra di noi, senza occupare altri posti»), mentre al ritorno è arrivata la beffa per colpa di un paradossale regolamento: «Le bici pieghevoli contano come una bici normale, sia per il numero massimo di bici imbarcabili, sia per il fatto che devono pagare il supplemento» spiega il monselicense «ma se sono contenute dentro una sacca allora magicamente non sono più biciclette, ma bagagli.
Ad illustrarci l’assurda regola è stato uno zelante ed arrogante capitano che, a seguito delle nostre richieste di spiegazioni, ci ha cacciati di bordo in malo modo». Eppure sacca o no, peso e ingombro delle bici rimangono gli stessi: «L’arroganza con cui il capitano ha fatto applicare il regolamento la reputo un insulto al buonsenso e all’intelligenza umana», continua stizzito il giovane, che per prendere un altro traghetto ha dovuto attendere un’ora e pagare altri 2 euro rispetto ai 20 già versati all’Actv. Chiude Giraldo: «Da veneto avevo preferito una meta turistica in Veneto, per favorire il turismo della mia regione, e da persona attenta all’ambiente ho deciso di acquistare due bici pieghevoli: entrambi gli intenti sono stati macchiati dall’assurdità di regole e dall’ottusità di certe persone».
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