L’addio a Gabriele in Carnia «Un oscuro mistero»

Gabriele Ghersina ha trovato la pace alla fine e ora riposa nel cimitero di Castoia. I funerali del poliziotto che si è ucciso assieme a sua moglie Silvana Cassola sono stati celebrati ieri pomeriggio dal parroco don Piero Piller e da don Ulisse, il cappellano del Reparto mobile di Padova, cui apparteneva Gabriele. La salma è arrivata con un’ora di anticipo sulla piazzetta ai piedi della chiesa di Castoia, seguita da una corriera sulla quale viaggiavano i colleghi del poliziotto. Sotto un cielo plumbeo i commilitoni sono rimasti in silenzio, dopo aver portato le condoglianze alla mamma Lia Moroni, al papà Mario e al fratello minore Giovanni. Al rintocco delle campane alle 15, è partito il corteo lungo la ripida salita sino alla chiesa. Tra le corone di fiori una con la scritta “Coisp e gli amici del Veca”, ossia il sindacato di polizia e i colleghi del Reparto mobile. «Un oscuro mistero quello che è accaduto» ha detto don Piller durante l’omelia «per il quale non si hanno parole, se non il conforto della fede. La presenza di tanti amici esprime la solidarietà di tutti a chi, qui presente o più lontano, è nel dolore».Chiaro riferimento non solo alla famiglia di Gabriele, ma anche a quella delle moglie.
Don Ulisse ha paragonato la vita di ciascuno a un quadro, a un’opera d’arte. «Non importa se, mentre si dipinge questa meravigliosa opera, qualche pennellata lascia qualche piccola o grande macchia; tutti, anche Gabriele, cercando la sua realizzazione, ha dipinto il quadro della sua vita. Ha eseguito un’opera d’arte che viene testimoniata dalla presenza di tanti colleghi e amici ora qui presenti a porgergli l’estremo saluto, e dal lavoro che ha svolto».
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