«L’aggregazione non porterà il rincaro biglietti»

Sul piano di fusione tra Aps e l’ex Sita Nord, che andrà in consiglio questa sera, parla, per la prima volta, Stefano Rossi, direttore d’esercizio di BusItalia - Fs per il Veneto.
Rossi, tra poche ore i consiglieri comunali daranno semaforo verde o rosso al progetto di fusione. Ancora oggi, però, tanti dei 500 lavoratori dell’Aps temono che, quando saranno dipendenti di BusItalia Veneto, potrebbero perdere il posto, guadagnare meno e avere condizioni di lavoro peggiori.
«Innanzitutto capisco in toto le loro preoccupazioni. Sono sensazioni che tutti noi proviamo quando abbiamo davanti una cambiamento radicale. Ma i dipendenti devono restare tranquilli perché le risposte ai loro dubbi sono contenute nell’ipotesi d’accordo, che abbiamo sottoscritto con le Rsu e i sindacati di categoria. Tra l’altro ci tengo a sottolineare che è una delle prime volte in Italia che, già prima della fusione, viene sottoscritta un’intesa, articolata in tutti i punti rivendicati dai delegati dei lavoratori, in cui ci sono tutte le garanzie possibili su occupazione, salario e condizioni di lavoro».
Protestano anche da BusItalia. I dipendenti sostengono che continueranno a percepire uno stipendio più basso rispetto ai colleghi di Aps.
«I nostri dipendenti sanno benissimo che, a livello nazionale, con la partecipazione dei loro sindacati, stiamo costruendo un accordo di secondo livello che sarà applicato agli occupati di BusItalia che lavorano nel Veneto, in Toscana ed in Umbria. Quindi l’attuale differenza salariale, a parità di mansione, che oggi esiste tra gli autisti dell’Aps ed i colleghi dell’ex Sita Nord sarà eliminata al più presto».
Gli utenti del trasporto pubblico locale temono che, dopo la fusione, ci saranno pesanti tagli sia al servizio urbano che extraurbano.
«Sono timori infondati. La qualità del servizio è garantita al cento per cento. Non è un caso che acquisteremo, in autofinanziamento, cento nuovi autobus e ne compreremo altri se dalla Regione arriveranno più contributi. Naturale, poi, che saranno eliminate le corse doppie sullo stesso percorso e saranno realizzate altre economie di scala, senza mai intaccare, però, il servizio».
Sempre i cittadini, e specialmente gli abbonati che utilizzano il mezzo pubblico per motivi di lavoro e di studio, temono che con l’introduzione del biglietto unico possa arrivare un rincaro...
«Altra leggenda metropolitana. Innanzitutto l’eventuale aumento delle tariffe verrà deciso dall’autorità d’ambito. Ossia dal Comune e dalla Provincia e non certo da BusItalia Veneto. Per quanto ci riguarda, infine, all’interno del business plan non c’è alcun riferimento ad una nostra futura richiesta di aumentare il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti. Escluso, naturalmente, lo scontato e dovuto, per legge, adeguamento delle tariffe in base ai dati Istat».
Felice Paduano
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