Laghetto a Padova Est svuotato in autunno: trattativa in Comune

I proprietari chiedono 2 grandi strutture al posto di 5 medie. L’obiettivo è insediare i negozi di “Bricoman” e “Globo”

PADOVA. Ruspe in azione ai bordi del laghetto di Padova Est. Il “tam tam” sui social network fa pensare a una svolta per l’area Pt2, dove la costruzione di un nuovo centro commerciale è ferma da anni. In realtà si tratta solo di ordinaria manutenzione, ma la situazione potrebbe sbloccarsi nel giro di poche settimane. In corso c’è una trattativa tra il committente e Palazzo Moroni: la richiesta è di 2 grandi strutture di vendita al posto di 5 medie previste. Servirà a portare lì i mobili di “Bricoman” e le calzature di “Globo”. Il progetto dei costruttori è quello di iniziare i lavori di svuotamento del lago entro l’autunno, per completarli in primavera.

Il permesso scaduto

Il piano attuativo approvato (e attualmente in vigore) per quell’area da 41 mila metri quadri prevede cinque medie strutture di vendita. Ma il permesso di costruire è scaduto nel luglio scorso.

Adesso dunque la proprietà (il committente è la società Immobiliare Lazzaro spa per conto della società di gestione di fondi immobiliari Numeria sgr) dovrà presentare un nuovo piano.

Per adesso ha solo depositato una richiesta di ampliamento della superficie di vendita grazie al diritto acquisito con il “piano casa”: si dovrebbe arrivare a 27.275 metri quadri.

La trattativa con il Comune

Nelle intenzioni dei proprietari però ci sarebbe una modifica sostanziale degli spazi interni. Al posto delle cinque medie strutture di vendita (da 2.500 metri quadri ciascuna) l’obiettivo è ottenere due grandi strutture. Nel nuovo centro commerciale non è permesso l’alimentare, ma sono già pronti ad aprire i loro punti vendita due grandi marchi: “Bricoman”, azienda che vende prodotti tecnici professionali per la costruzione e ristrutturazione della casa; e “Globo”, gruppo marchigiano-abruzzese con 76 punti vendita in Italia, specializzato nella vendita di calzature.

Lo svuotamento del lago

A Palazzo Moroni le resistenze a concedere la modifica (nulla cambierebbe nell’aspetto esterno dell’edificio) sono comunque molte. Ma potrebbero essere vinte dalle opere “di compensazione” offerte dai proprietari.

Un primo vantaggio per la città sarebbe lo svuotamento del lago, che si è creato dopo che nel 2010 i lavori di costruzione del centro commerciale sono stati sospesi per la crisi economica delle imprese costruttrici. Provocando così il graduale abbandono dell’area: erano già state realizzate le fondamenta e poi la base in cemento armato. —



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