L’amore profondo e quello d’estate

Quello vero non può viaggiare sul web, rifiuta i social network e non ha bisogno di essere su Facebook, esiste esclusivamente a “km zero”

E’ il tempo dell’amore, quello che nasce in una notte e muore all’alba del giorno, quello sublime che spazia nel riverbero dell’acqua di un mare qualunque, quello fugace che si consuma pensando ad una eternità che non verrà mai. È l’estate la catarsi dell’idea d’amore, anche indesiderata, rifiutata, discussa, criticata, ma in ognuno di noi c’è, nell’aria calda, nel rumore stonato, nel silenzio ambìto, c’è un bisogno di sentire che accanto c’è qualcosa che ha a che fare con il sentimento. Una mano da stringere, un cuore che può battere, un’emozione che sale, un messaggio che desideriamo possa arrivare, l’amore d’estate esiste, come un paradigma culturale, come un’iconografia estetica delle nostre trasformazioni che vanno di pari passo con le città che diventano invisibili e con il tempo che si svuota del suo senso, perché è vacanza. L’amore si tinge di infiniti colori che sono quelli della storia sentimentale di ognuno di noi, perché amore non vuol dire solamente intraprendere un percorso lento o veloce sull’idealizzazione dell’altro, sulla deriva delle passioni, sul desiderio che toglie ogni senso alla razionalità, un modo di essere lungo o corto, l’amore è la più antica aspirazione dell’individuo che incrocia il mondo attorno a lui.

L’amore oggi, è inutile nasconderci una verità, non è un sentimento facile da rintracciare, si isola mentalmente per lo più dentro un costrutto ideale, ma l’amore, quello con la “a” tonda, quello lungo che non ha bisogno di prove, garanzie, processi verbali o conferme legate alle azioni, quella capacità di Amore che non ha bisogno di niente ma che è un sentire profondo di altruismo, interesse e dedizione per l’altro è quasi irraggiungibile; ecco, quel tipo di amore è una traccia, una sottile idea nostalgica che non c’è quasi più nelle nostre capacità relazionali. L’amore profondo in realtà esiste ancora e non occorre necessariamente che si consumi, che si realizzi, che viaggi entro i pragmatismi delle convenzioni sociali come l’appartenenza, la fedeltà, la convivenza, l’istituzionalizzazione; se c’è, esiste a prescindere, e quasi sempre dura nel tempo perché è gioia verso l’altro senza pretesa di restituzione, senza l’interesse di avere qualcosa indietro, è una generosità affettiva. La tipologia dell’amore profondo non può viaggiare sul web, rifiuta i social network e non ha bisogno di essere su Facebook, esiste esclusivamente a “km zero” ed è composto di un gesto, di un sorriso, di uno sguardo, di quella capacità d’amore tenera e radiosa che non si consuma d’estate, ma che dura anche d’inverno, è una capacità che ha molto a che fare con la generosità, un sentimento che dovremmo ricominciare a far stare nel nostro mondo, troppo carico di un Sé che non lascia più spazio e che ci rende incapaci di crescere.

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