L’amstaff che ha ucciso Mario aveva già aggredito un altro cane

NOVENTA PADOVANA. La proprietaria dell'amstaff che il mese scorso ha sbranato il cagnolino Mario ieri è stata chiamata a far fronte alle sue responsabilità rispetto a una precedente aggressione ai danni di un labrador retriver. Il giudice di pace le ha infatti contestato un episodio avvenuto nel febbraio scorso, sempre in via Paganini: mentre la donna portava in passeggiata i suoi due cani, l'amstaff aveva infilato la testa nella fitta rete del giardino di D. M., il vicino, e aveva staccato mezzo naso a Socrate, il labdrador. Il proprietario lo aveva dovuto portare in clinica veterinaria, dove gli era stato ricostruito il naso. Davanti al giudice la donna ha riconosciuto di essere in torto e dovrà risarcire il proprietario di Socrate delle spese sostenute per le cure e quelle legali. In prospettiva una buona notizia anche per il padrone di Mario, al quale comunque nessun risarcimento potrà ridare il suo pelosetto straziato dalle fauci dell'Amstaff.
«Se vi dovesse succedere di vivere la mia stessa situazione lasciate da parte l'omertà perché non serve a niente», suggerisce D. M. Che afferma di aver avvisato chi di dovere della pericolosità dell'Amstaff, senza grandi risultati. «Eppure in quartiere ci sono dei bambini, i più a rischio», dice. «Aspettiamo che si consumi una tragedia?». Purtroppo Mario, troppo piccolo rispetto alla stazza del suo aggressore, ha avuto la peggio. E la donna è stata denunciata dai carabinieri per omessa custodia. Dopo la morte di Mario, il molosso, secondo quanto previsto per i cani morsicatori, è stato tenuto in custodia dal veterinario e poi affidato alla proprietaria. Successivamente il settore veterinario dell'Usl 16 e la polizia locale hanno effettuato un sopralluogo nell'area in cui sono tenuti l'Amstaff e un altro mastino, rilevando che la recinzione era insufficiente a contenere i due animali. È stata emessa una diffida, già ottemperata, a provvedere all'adozione di idonei provvedimenti. Provvedimenti che, precisano al comando dei vigili, non possono essere emessi in assenza di atti ufficiali.
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