L’antica sorgente di Teolo è inquinata: sigillati i rubinetti a Praglia

TEOLO. Dopo quasi un millennio la fonte d’acqua dell'Abbazia di Praglia non è più bevibile. In questi giorni accanto al rubinetto è stato affisso il cartello "acqua non potabile". Una brutta sorpresa per i tanti estimatori dell’acqua di sorgente dell’abbazia. Accanto al certello c’è un foglio plastificato: contiene il testo del provvedimento preso Dall’Usl 16.
Sono leggibili anche i risultati delle analisi effettuate su un campione d'acqua da parte dell'Arpav. «È stata riscontrata la presenza di batteri», spiegano i monaci del Monastero di Praglia. «Batteri che si sono probabilmente sviluppati a causa del fogliame finito nella sorgente. L'Usl, visto l'esito delle analisi dell'Arpav, ha deciso di vietare temporaneamente l'utilizzo dell'acqua della fonte».
L'acqua cristallina della "Fontana della Madonna", comunemente chiamata anche "Fontanini", che si trova appena dentro le mura di cinta dell'abbazia benedettina di Praglia, secondo alcune persone del posto, avrebbe anche proprietà curative, quasi “miracolose”.
C'è chi asserisce che da quando la beve gli è completamente sparito il mal di stomaco. E anche chi è riuscito a guarire un’ulcera. «Attendiamo l'esito delle nuove analisi annunciate dall'Arpav», dicono i monaci «Sono in corso operazioni per migliorare la qualità dell'acqua. Entro una quindicina di giorni potremo contare su dati certi. Se l’acqua si rivelasse ancora inquinata da batteri dovremo mettere un nuovo cartello, specificandone le motivazioni».
La "Fontana della Madonna" è da secoli un’attrattiva di Praglia. Sono i religiosi ad occuparsi della pulizia della sorgente e della vasca di recupero che si trovano sul monte Delle Are. Curano pure la manutenzione della condotta che dal bosco porta l'acqua fino al "buttarotto" dell’abbazia. La decisione di farla sgorgare appena dentro le mura venne presa per facilitare i pellegrini bisognosi di dissetarsi.
I visitatori del complesso monastico hanno sempre incontrato difficoltà nell’accesso alla sorgente perché davanti alla fontana c’è sempre la fila. Sono in tanti a voler riempire bottiglie, taniche e damigiane. «È una perdita pesante per il territorio», commenta il sindaco di Teolo Moreno Valdisolo. «Da sempre davanti a quella fontana si ferma tantissima gente, vuoi per la bontà dell'acqua, vuoi perché si pensa sia benedetta. A tal proposito mi hanno contattato anche i dirigenti della scuola Steineriana, che pensavano fosse acqua dell'acquedotto. Li ho rassicurati, dato che si tratta di una fonte interna all'abbazia. Contatterò l'abate per saperne di più, nella speranza che il problema venga risolto al più presto. Per noi è una risorsa importante. Un richiamo anche turistico».
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