Le cornee del “dottor Fischio” daranno la gioia di vedere

CITTADELLA
Sarà oggi l’addio a Daniele Fischetto. Verrà celebrato stamattina, alle 9.30, nella chiesa di Santa Rita a Padova il funerale del medico quarantenne che mercoledì alle 22 ha perso la vita a seguito delle gravissime ferite riportate in un incidente a Facca, lungo la Valsugana, in cui era rimasto coinvolto nel primo pomeriggio.
ESPIANTO DELLE CORNEE
La chiesa di Santa Rita sorge a pochi passi dall’ospedale Sant’Antonio, dove lavora come medico oculista la moglie di Daniele, Francesca Massignan: è stata lei a dare il consenso all’espianto delle cornee, una parte del marito continuerà a rendere la vita migliore a qualcuno. Originario di Brindisi, laurea e specializzazione a Padova, padre di due figli - di 5 anni e di 3 - Daniele Fischetto era arrivato nel 2010 a Cittadella al reparto di Otorinolaringoiatria. Negli anni si è distinto per la sua abilità professionale, per la capacità di fare squadra e di essere un collante nel reparto, e per come costruiva empatia con i pazienti, dai più piccoli ai più grandi. «Non si prendeva cura dei pazienti, se li prendeva proprio in carico», ha ricordato il suo primario Riccardo Artico, «per questo credo che in tanti si sentiranno persi senza di lui». La dinamica dell’incidente è stata ricostruita da vigili del distretto PD1A di Cittadella: nel primo pomeriggio, dopo aver staccato il turno, il “dottor Fischio” - come lo chiamavano gli amici - è salito a bordo della sua moto da strada, una Bmw Gs 1150, ed ha imboccato la Sr 47 per rientrare a casa. Da poche settimane aveva completato il trasloco nel nuovo nido, in quartiere Voltabarozzo. Poco prima di attraversare il centro di Facca, dalla sua destra, dalla laterale via Nicoletti, è uscito un ottantenne del posto - ora indagato per omicidio stradale - che doveva svoltare a sinistra per dirigersi verso nord. In quel momento un’ulteriore auto, che procedeva verso Padova, ha svoltato su via Nicoletti, girando a destra. Potrebbe essere questo dettaglio ad aver ingannato l’anziano a bordo della Panda, che ha purtroppo iniziato la manovra immettendosi sulla regionale. Il medico ha cercato una disperata frenata - sull’asfalto ci sono i segni delle gomme - ed è andato a schiantarsi contro l’angolo anteriore sinistro della vettura: è caduto sull’asfalto e poi, forse, è stato travolto dalla moto stessa. Ha riportato una ferita profonda al torace, che gli ha provocato una grave perdita di sangue. La prima a soccorrerlo è stata una sua collega, Giulia Tava, che viaggiava nella stessa direzione: avevano staccato il turno insieme. È stata lei a raccogliere alcune parole, confuse, poi la corsa in ospedale, le ore in sala operatoria, decine di colleghi, infermieri, tecnici in uno stato di angoscia. Alle 22 gli occhi chiusi per sempre ed una commozione che non finisce. —
Silvia Bergamin
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