Le lucciole tornano in strada 40 controllate in tre giorni

Le prostitute sono tornate in strada. Erano quasi sparite dopo aver sostituito il marciapiede con gli appartamenti-alcova ma i tempi sono nuovamente cambiati. Ne hanno preso atto anche gli agenti della Squadra mobile di Padova durante i controlli speciali predisposti dallo Sco (servizio centrale operativo) proprio per monitorare il fenomeno della prostituzione su strada. In tre giorni (12, 13 e 14 ottobre) gli uomini del vicequestore aggiunto Mauro Carisdeo ne hanno controllate 40.
Sono prevalentemente ragazze romene e i luoghi prediletti restano gli stessi di sempre: via Avanzo, corso Stati Uniti, via Venezia, via Uruguay, via del Plebiscito, via Tommaseo e via Pontevigodarzere.
Il motivo di questo ritorno alla strada è presto detto. Per far lavorare una prostituta in un appartamento bisogna innanzitutto sottoscrivere un contratto d’affitto, poi serve una utenza telefonica e infine sono necessari gli annunci pubblicati nelle bacheche online. Nel momento in cui le forze dell’ordine individuano un alloggio con all’interno una prostituta viene subito indagato l’intestatario del contratto d’affitto, viene individuato il titolare dell’utenza telefonica e anche chi ha curato la pubblicità nel web. Negli anni questo ha prodotto notevoli risultati dal punto di vista dell’attività investigativa ma, di contro, ha creato parecchi grattacapi a chi gestisce il mondo della prostituzione. Ecco perché oggi sono ricomparse le lucciole sulle strade della nostra città.
Dal punto di vista operativo quando viene fermata una prostituta sono pochi gli strumenti nelle mani dei tutori della legge. L’unico appiglio sono le irregolarità sul permesso di soggiorno, perché la prostituzione non è un reato. Per strada non ci sono contratti d’affitto da analizzare o altri documenti da impugnare.
Il più delle volte poliziotti e carabinieri si trovano davanti ragazze romene, quindi comunitarie, quindi perfettamente in regola con i titoli di soggiorno.
e.ferro@mattinopadova.it
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