Le pratica il resurfacing Viso deturpato dal laser

ABANO TERME«Mi ha rovinato la vita, queste cicatrici non andranno più via». Era il 22 luglio 2017 quando, nell’aula del tribunale di Padova, una modella 44enne modenese aveva mostrato il volto...

ABANO TERME

«Mi ha rovinato la vita, queste cicatrici non andranno più via». Era il 22 luglio 2017 quando, nell’aula del tribunale di Padova, una modella 44enne modenese aveva mostrato il volto devastato dai cheloidi in seguito a un intervento estetico di resurfacing, al quale si era sottoposta il 31 gennaio 2012 nella Clinica Gruppo Orchidea di Abano Terme, chiusa nel 2012. Ieri per lesioni colpose il giudice Laura Alcaro ha condannato a un anno con la sospensione condizionale il chirurgo Massimo Rambotti, 61 anni originario di Foligno. Condannato anche al pagamento di 10 mila euro come provvisionale (un’anticipazione del risarcimento) nei confronti del padre della vittima, costituito parte civile con il penalista Piero Someda. Il resto dovrà essere liquidato in un separato giudizio civile, mentre la modella ha avviato solo un contenzioso civile per il ristoro dei danni. I cheloidi sono il risultato di un'abnorme produzione di tessuto cicatriziale in seguito ai processi di riparazione di ferite cutanee provocati dal laser. Il resurfacing è un trattamento di ringiovanimento che, impiegando il laser e non il bisturi, rimuove strato dopo strato la pelle e tutti i suoi difetti estetici, lasciando il posto a una cute più “fresca”. Tuttavia un errore di settaggio o di impostazione del laser, può generare danni permanenti. Non solo: la negligenza del medico è stata ravvisata pure nell’effettuazione dei controlli in ambienti non adeguati come le aree di servizio autostradali. —

Cristina Genesin

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