Le slot del Bingo Arcobaleno in funzione ben 23 ore su 24

ARCELLA. La sala delle slot machines, situata sulla sinistra dell’ingresso del Bingo Arcobaleno (nella foto durante un controllo della polizia), in via Tiziano Aspetti, all’Arcella, è aperta 23 ore su 24. Proprio così.
Tutti hanno la possibilità di gettare i soldi al vento in tutte le ore del giorno e della notte perché la sala giochi chiude solo un’ora nell’arco dell’intera giornata. In pratica la sala (con 35 macchinette) resta chiusa solo per il tempo necessario ad effettuare le pulizie dell’ambiente. La notizia sta già suscitando una valanga di dure prese di posizione sia da parte degli addetti ai lavoro che dei residenti e dei negozianti del quartiere più grande della città. «Se, effettivamente, la sala slot del Bingo Arcobaleno resta aperta 23 ore al giorno, vuol dire che i titolari hanno in tasca la relativa autorizzazione amministrativa» sottolinea Italo De Rossi, vice-presidente nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, tra l’altro con esercizio commerciale a soli cento metri dal Bingo «Quindi sotto questo punto di vista non ci vedo nulla di illegale. Io, però ne faccio una questione di sicurezza. Questa, per ovvi motivi, è una zona a rischio. Di giorno, ma in modo particolare alla notte, quando vanno in giro anche tanti brutti ceffi. Di conseguenza mi sembra opportuno che, a questo punto, non certo per problemi amministrativi, ma proprio per tutelare la sicurezza di tutti noi abitanti, intervenissero le autorità competenti sull’ordine pubblico».
Nel dibattito interviene anche Chen Zhongwei, il cinese dello Zhe Jang, che, recentemente, ha aperto, all’ex The Bridge di Pontevigodarzere, a fianco della concessionaria della Ducati, una nuova sala scommesse, dove, oltre alle puntate sui cavalli e sulle partite di calcio, si possono acquistare i gratta e vinci e si può giocare alle slot dell’ultima generazione elettronica, videolottery comprese.
«Credo che in nessun’altra sala giochi del Veneto ci sia un orario così lungo come succede al Bingo Arcobaleno» osserva Chen «Ognuno, nel rispetto delle leggi vigenti, può fare gli affari che vuole, ma questa mi pare proprio una concorrenza sleale verso tutto noi del settore».
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