Le suore di clausura e il ticket Esenzione solo se «disoccupate»

Suore di clausura
MONTAGNANA.
Anche le suore Clarisse, del convento di clausura della chiesa di San Francesco devono risultare disoccupate per non pagare il tiket. A dare l'incredibile notizia è il collaboratore Acli Severino Furlan. «Suona assurda, ma è la verità - spiega Furlan - sulla base del nuovo sistema per l'esenzione dal tiket sanitario, tutte le Uls devono richiedere a chi è esente lo stato di disoccupazione, e periodicamente verificarlo. Fin qui tutto bene. Ma lo stato di disoccupazione è richiesto anche alle suore Clarisse del convento di clausura della chiesa di San Francesco. Una cosa che non sta né in cielo né in terra». Ma la clausura impedisce, tra le altre cose, alle suore di uscire. O no? «E' quella l'assurdità della questione - aggiunge Furlan - devono risultare disoccupate e per far questo devono essere iscritte al Centro per l'Impiego. Ma sono suore e un "lavoro" già ce l'hanno: quello di pregare per l'umanità». Quante sono le Clarisse? «Quattordici - dice il collaboratore Acli - ma non è questo il punto. E' che i governanti avrebbero dovuto prevedere una deroga per le suore e più in generale per tutti gli ordini religiosi. Questa regola è assurda, kafkiana». (ro.mor.)
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