Le terre imprigionate dal Gra Vincoli superati mai cancellati

Per la Regione non esistono più ma i Comuni interessati non li hanno tolti dai Prg Paralisi vendita case e aree, il Movimento difesa cittadino ora riunisce i proprietari



Alcuni dei proprietari dei terreni ancora vincolati dal passaggio del Grande raccordo anulare di Padova, da anni inascoltati, hanno chiesto aiuto al Movimento difesa del cittadino, che ha organizzato un incontro per fare una stima di quante persone siano danneggiate da vincoli che pendono sulle loro proprietà e che ne ostacolano la vendita. La serata avrà luogo venerdì 24 maggio alle 20. 30 al parco etnografico di via Valli, a Rubano.

«Auspicando una larga partecipazione, cercheremo di capire quanti siano i proprietari» illustra l’avvocato Matteo Moschini, del Movimento difesa del cittadino, esperto in azioni legali collettive, «per poi chiedere accesso agli atti ai Comuni e decidere quindi se avviare un’azione legale.

La Regione Veneto asserisce che non esistano più detti vincoli su fabbricati e terreni, che dovevano essere rispettati per consentire il passaggio della grande opera viaria, ma i Comuni non li hanno tolti dai loro Piani regolatori».

Capita allora che se si cerchi di venderli, gli acquirenti, saputo dei vincoli, facciano marcia indietro: e queste aree restano inutilizzate, ma su di esse i proprietari pagano le tasse, senza ricavarne profitto.

I terreni per lo più si trovano tra Selvazzano, Rubano e Abano, ma anche a Cadoneghe, in quello che doveva essere il tratto di congiungimento tra il Terraglione di Vigodarzere e la tangenziale di Padova, la fascia di rispetto passa nel mezzo dei terreni di una ditta, che non può costruirvi.

Tra l’altro quel tratto di Gra è stato ampiamente stralciato dalla progettazione originaria, in quanto il ministero dell’Ambiente ne ha bocciato il passaggio sulla zona golenale naturalistica del Tavello, tra Limena e Vigodarzere.

Il Gra pertanto a Cadoneghe non passerà mai. Diverso invece il tratto di Selvazzano e Rubano, che stando anche a recenti dichiarazioni dovrebbe essere attuabile. Lo è da anni, ma è fermo da sempre.

«Questa sorta di superstrada» prosegue Moschini, «doveva essere costruita in project financing dalle imprese Pizzarotti, Maltauro e Mantovani, quest’ultima in una difficile condizione finanziaria ha presentato domanda di concordato al tribunale di Padova per i mancati incassi dei crediti di realizzazione del Mose. Ma il Gra non esiste e, probabilmente, non vedrà mai la luce. La Regione Veneto, nel 2008, sotto la presidenza di Giancarlo Galan e con Renato Chisso assessore alle Infrastrutture, dichiarava l’opera di pubblico interesse. Ad oggi, però, risulta ancora in fase istruttoria presso il Ministero delle Infrastrutture e, pertanto, in attesa di approvazione da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica. Si tratta, utilizzando le parole di Ilaria Bramezza, segretario generale della programmazione della Regione Veneto, di un progetto pensato in un “periodo totalmente diverso da quello attuale e che si basava su stime di traffico assolutamente più elevate rispetto a quelle di oggi”». ––

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