L’edificio liberty sul cocuzzolo fu costruito dai Menato nel 1911

TEOLO. Il ristorante La Montanina-Da Dante di Teolo è stato per quasi mezzo secolo la casa estiva della borghesia padovana. Ricavato all'interno di un elegante palazzetto stile liberty, costruito...

TEOLO. Il ristorante La Montanina-Da Dante di Teolo è stato per quasi mezzo secolo la casa estiva della borghesia padovana. Ricavato all'interno di un elegante palazzetto stile liberty, costruito sul cucuzzolo di un piccolo colle nel 1911 dalla famiglia Menato di Padova, titolare di un avviato negozio di articoli sportivi, ha aperto i battenti a metà degli anni Cinquanta ed ha avuto il suo momento di massimo splendore durante la gestione di Dante Zavattiero.

Un ristoratore di Teolo che nel 1963 decise di lasciare un locale che gestiva nel centro storico di Asolo assieme al fratello per tentare fortuna sui Colli Euganei.

Meta di buongustai, ma anche di intellettuali padovani che trovavano nella "Montanina", lungo la strada provinciale che sale da Villa verso il valico di Teolo Alto, il luogo ideale per rifocillarsi e rilassarsi, dopo la morte di Dante Zavattiero per oltre vent'anni, fino al 31 dicembre del 2012 (data in cui ha abbassato definitivamente le serrande) è stato gestito dalla moglie Laura Gasparato, sorella dello scrittore Luciano Gasparato di Villa di Teolo.

È proprio grazie alla frequente presenza nel locale di Luciano, che La Montanina è diventata meta di scrittori e pittori che, grazie alla sua felice posizione panoramica, trovavano ispirazione per le loro opere.

La signora Laura prendeva per la gola i propri clienti con i tortellini fatti in casa, il pollo alla griglia e gli arrosti al forno. Nel periodo che va dal 1980 fino al 2000 è stato anche il locale dei banchetti nunziali. Gli sposi lo sceglievano per la buona cucina ma anche per il parco che lo circonda, luogo ideale per le foto dell'album di matrimonio. Prima di essere trasformato in ristorante il palazzetto, impreziosito da una elegante torretta che svetta tra il verde, era la dimora estiva dei proprietari. Durante la seconda Guerra mondiale quel fabbricato che domina la valle, era diventato sede del comando tedesco.

«Mio padre è stato esonerato dalla chiamata alle armi perché aveva il compito di rifornire d'acqua gli ufficiali germanici che alloggiavano alla Montanina», ricorda Rino Quagliato di Villa di Teolo, titolare di una piccola impresa edile che ha lavorato per diversi anni come manutentore del ristorante che aveva una capienza di circa 300 posti, senza contare la terrazza estiva realizzata in un secondo tempo, apprezzata anche dalle persone anziane per l'aria molto salubre.

Gianni Biasetto

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