«Lega, congresso blindato nessun confronto possibile»

È ormai rottura tra l’ex assessore Flavio Rodeghiero e la Lega Nord, il partito per cui è stato parlamentare dal 1994 al 2006 e assessore alla Cultura nella giunta Bitonci per un anno, dalle elezioni del giugno 2014 al 31 luglio 2015. Uno sfilacciamento che si è consumato, come ha scritto lo stesso Rodeghiero nel suo intervento domenica scorsa sul mattino, a causa della deriva “lepenista” del Carroccio, che con Salvini si è spostato a destra, accantonando il federalismo per allearsi all’Europarlamento con partiti che fanno del nazionalismo la loro cifra politica. Ma anche per la mancanza di democrazia interna, in un partito in cui la discussione interna, secondo la denuncia fatta dall’ex assessore, si è drammaticamente ridotta. Tanto che su 706 delegati, al congresso di Verona hanno partecipato in 491.
A Rodeghiero però è stato rimproverato di non aver fatto sentire la sua voce al congresso. «Fa sorridere sentire che bisognava andare a Verona per intervenire – è la risposta dell’ex parlamentare – Ma con un solo candidato di quale linea politica si doveva discutere? E che il disagio per la nuova linea politica (e per il ritorno del vecchio nella nomenclatura) sia diffuso, lo dimostra il fatto che non è stata consegnata la scheda per l’elezione del segretario regionale, ma si è proceduto per alzata di mano, proprio per evitare l’unica modalità che era rimasta di evidenziare la propria contrarietà, cioè votare scheda bianca. Se questa è democrazia e federalismo, auguri e buon viaggio».
Un impegno, quello di Rodeghiero per le idee del federalismo, che ha caratterizzato buona parte della sua vita politica. In parlamento ha trascorso tre legislature come rappresentante dell’Alta Padovana, occupandosi soprattutto di cultura e politiche comunitarie. Ma è stato anche commissario dell’Esu di Padova dal 2007 al 2011. Porta la sua firma la legge del 2001 sulla tutela del patrimonio storico della Prima guerra mondiale. E al tema della Grande Guerra ha dedicato il suo ultimo libro: «Noi che fummo giovani... e soldati», edito da Marsilio.
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