Legna da ardere “online” Ecco la truffa dei quintali

L’ordine in rete, si presentano a casa con un quantitativo doppio ma pesa la metà Il raggiro e la beffa del truffatore: «Denunciami pure». Prime querele a Rubano
RUBANO. C’è una truffa che corre su internet e sta colpendo particolarmente il Veneto: si tratta della vendita di legna da ardere. Il venditore che si presenta alla porta arriva con molti più quintali di legna di quelli ordinati, in alcuni casi accampando la scusa di un errore, in altri proponendola come un affare, visto lo sconto che è disposto ad applicare sull’intera partita. Dato che ci sono, i clienti pagano la differenza, per poi scoprire che addirittura il peso della legna acquistata non raggiunge nemmeno l’ordine effettuato. Si ritrovano così a pagare il legname a peso d’oro. Nelle ultime settimane sono almeno cinque le persone nel Padovano e nelle città limitrofe che hanno denunciato la truffa. Spesso chi viene gabbato, a causa della cifra non elevata, non si mette nemmeno a sporgere querela. «Ed è un male perché la gente deve sapere che rischia di incontrare questi imbroglioni», racconta una delle vittime, «Se non possono essere fermati dalle forze dell’ordine, almeno che si sappia come agiscono, così da mettere in guardia più persone possibili. A me hanno sottratto con l’inganno 400 euro, che probabilmente non rivedrò mai. Ma spero almeno che altri non cadano nel loro tranello». La truffa è ben architettata e collaudata, stando al gran numero di vittime, che si rivolgono a questi presunti venditori rispondendo a un’inserzione pubblicata in un noto sito di vendite online. «Avevo ordinato una trentina di quintali di legna da ardere», racconta uno dei truffati, «ma all’arrivo il trasportatore disse che per errore ne aveva portati 67. Pazienza, mi dissi, pago la differenza con un po’di sconto e faccio scorta di legna. Anziché 300 euro ne pagai quindi 600. Solo dopo averla pesata con calma mi resi conto che i quintali erano, in realtà, soltanto 22 e che avevo pagato pertanto 400 euro di troppo. Ovviamente a nulla sono valsi i ripetuti tentativi di mettermi in contatto con il venditore, che alla mia minaccia di rivolgermi ai carabinieri ha risposto “Non mi interessa, denunciami pure”». Un’altra vittima ha pagato per 73 quintali, per averne invece soltanto 35; un’altra ancora si è ritrovata a pagare 22 quintali al prezzo di 64. Cercando in internet se vi fossero altre vittime del medesimo raggiro, hanno scoperto di essere almeno in cinque in Veneto e pertanto hanno sporto denuncia a Sarmeola di Rubano, dove si era recato il primo truffato. «Se altre persone sono state ingannate nello stesso modo, si rivolgano ai medesimi carabinieri, così da dare più forza alla denuncia» suggeriscono le vittime.


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