Leonardo, il cameriere down del Caffeine in via Roma «Senza lavoro sarei vuoto»

LA STORIA
È quasi un anno che Leonardo Imbrogno, 25 anni, residente all’Arcella, lavora al bar Caffeine, il locale di via Roma, guidato dal direttore Fabio Giacchetto, dove sono occupati sedici dipendenti. Assunto regolarmente con un contratto part-time come cameriere, ogni giorno resta per quattro ore all’interno del locale pubblico, dove porta il caffè e le bibite ai tavoli, sia interni che sul plateatico. Lo conoscono bene sia i clienti del bar e sia le persone che si spostano in tram sull’asse Arcella-Centro. Capita spesso, infatti, che Leonardo usi il serpentone blu per raggiungere il centro. Leonardo conduce una vita normale. «È già un bel po’ che le voglio tanto bene» spiega Leonardo, chiamato spesso Leo, raccontando della sua fidanzata. «È una ragazza che mi riempie la vita. Come per me sono fondamentali sia il lavoro che la vita in famiglia. Senza il lavoro al Caffeine mi sentirei prigioniero in casa. Senza fare niente, mi sentirei un frustrato, una persona vuota. Fare il cameriere in questo locale, anche a contatto con tanti studenti, mi piace tantissimo. Anche i miei familiari sono contenti di quest’occupazione, che mi aiuta molto a non farmi sentire diverso dagli altri».
occhi che parlano
D’altronde basta parlare un po’ con Leo. Guardarlo negli occhi per capire subito che è un ragazzo tenerissimo, intelligente e colto. Tant’è che prima ha frequentato la scuola elementare Giacomo Leopardi, in via Crivelli. Dopo la media Briosco, in via Lippi ed, infine, si è diplomato all’istituto professionale statale Leonardo da Vinci, negli anni in cui era preside Anna Bottaro. Leonardo ha trovato lavoro grazie all’associazione Vite Vere Down Dadi, guidata da Patrizia Tolot e Valerio Zanella. La stessa associazione, che è riuscita a trovare altri lavori a ragazzi come Leonardo, ad esempio, da Tigotà, in un asilo nido e nella scuola steineriana.
Down Dadi
«Siamo felicissimi di trovare sempre nuove collaborazioni con locali ed aziende» spiega Tolot. «Il lavoro offre ai nostri ragazzi una bella opportunità, senza la quale resterebbero a casa con le mani in mano e con un futuro davanti molto problematico. A proposito di Vite Vere Down Dadi, martedì prossimo, 5 marzo, dalle 15 in poi, in via Roma, per un tratto di 45 metri, si terrà la corsa, con la padella in mano, Pancake Race, che s’ispira alle gare, che si tengono in Gran Bretagna nell’ultima settimana di carnevale.
raccolta fondi
La corsa, durante la quale i concorrenti dovranno voltare per tre volte la frittella dentro la padella senza farla cadere, servirà a raccogliere fondi per la cooperativa, che, da anni, si dedica alla ricerca di lavoro per i disabili ed in particolare per quelli che hanno la sindrome down. Parteciperà alla gara anche Leonardo. Per lui sarà una corsa non solo per giocare assieme agli altri, ma sarà, essenzialmente, una corsa per la vita. —
Felice Paduano
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