L'esperto di cambiamenti climatici: «Qualsiasi iniziativa è inutile nel breve periodo»

VENEZIA. «Qualsiasi cosa faccia il sindaco è inutile: non ha strumenti per agire nell’immediato. Bisogna guardare al medio e lungo periodo, dove Padova sta agendo bene». Francesco Musco, docente di Tecnica e pianificazione urbanistica allo Iuav, non può che “bocciare”, dal punto di vista dell’efficacia, i provvedimenti anti-smog presi dai sindaci in questi giorni un po’ in tutta la Pianura Padana. Sia quelli che limitano il traffico (come a Milano e Torino), sia la riduzione dell’orario di riscaldamento, come a Padova.
Musco ha scritto, insieme a Edoardo Zanchini, il libro «Il clima cambia le città», che verrà presentato il 12 gennaio all’ufficio InformAmbiente di via dei Salici, alla Guizza. Un volume che si occupa dei cambiamenti climatici, che sono il vero “nocciolo” del problema. «Ridurre il traffico o il riscaldamento delle caldaie sono interventi che hanno un effetto molto modesto. Qualsiasi cosa nell’immediato è inutile – ragiona il docente dello Iuav – Il contesto della Pianura Padana è molto vasto. Il sindaco di Padova, piuttosto che quello di Milano, non sono in grado da soli di fronteggiare alcunché. D’altronde stiamo parlando di una situazione climatica che non riguarda solo l’Europa: l’altro giorno sono stati registrati 23 gradi a New York, un caldo anomalo in questo periodo».
Tamponare l’emergenza, dunque, non può che dare risultati modesti: «Semmai potrebbero essere utili provvedimenti strutturali, come ridurre il traffico di un tot ogni anno. Ma è molto difficile».
I ricercatori stanno lavorando su come le città possono occuparsi, “gestire” e contrastare i cambiamenti climatici: «Su questo Padova ha un’esperienza che dura da molti anni – sottolinea Francesco Musco – Si può tentare di dare una risposta, infatti, dal punto di vista della programmazione urbanistica. A Padova ci sono esperienze i cui effetti si vedranno nel lungo periodo. D’altronde rendere una città efficiente dal punto di vista energetico richiede anni e anni».
Oltre a Padova, le città che in Italia stanno facendo qualcosa su questi temi sono molto poche, meno di una decina. In Veneto c’è anche l’esperienza dell’area metropolitana di Venezia e alcuni piccoli comuni (con meno di 10 mila abitanti) che si sono attivati in questo senso.
«Il lungo periodo di smog e alta pressione dovrebbe essere un campanello d'allarme e produrre un altro dibattito – sottolinea Musco – Dobbiamo affrontare il cambiamento climatico a partire dall’accordo raggiunto a Parigi».
Un accordo globale che si tradurrà a livello locale in che modo? «Ci sarà a cascata una strategia nazionale e poi dei piani regionali. Per adesso il Veneto ha fatto solo alcune sperimentazioni pilota. Ma le città possono essere protagoniste: ci sono numerosi finanziamenti europei. E Padova è già in campo in alcuni di questi».
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