L'ex ministro Fornero a Padova: "Da Salvini solo promesse"

In città per presentare il suo libro, attacca: «La controriforma pensionistica non tiene conto dei cambiamenti della nostra demografia»
BASCHIERI - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ELSA FORNERO IN VIA UGO BASSI
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PADOVA. «La frase più tipica che caratterizza questo governo in Europa è il “me ne frego”, ma quando si fa parte di un’Unione di Stati si deve cercare di dialogare, ragionare, di convincere l’altro delle proprie idee».

L’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero era ieri a Padova, ospite dell’Università, in un affollato incontro alla Facoltà di Economia per la presentazione del suo libro «Chi ha paura delle riforme?». La sua riforma è stata tra i temi caldi dell’ultima campagna elettorale, che ha portato al governo i due i vicepresidenti Salvini e Di Maio «che hanno solo certezze, non pensano che un altro possa insegnare loro qualcosa: eppure ci sarebbero molti motivi».

Professoressa Fornero, prendendo spunto dal titolo del suo ultimo libro, chi ha paura delle riforme in Italia?

«Ci sono molte persone che sentono il peso dell’insicurezza e pensano che riformare delle istituzioni come il sistema previdenziale, che nel tempo ha dato molte sicurezze ai cittadini, sia una perdita di garanzia e reddito. A queste si sommano persone che pensano di perdere i loro privilegi. Le prime sono comprensibili e quindi serve dialogo, le seconde sono molto più pericolose e ingiustificate».

Perché in Italia è difficile fare le riforme?

«La politica non ha mai un’idea condivisa di futuro del paese, questa divisione è presente nel paese, assume a volte toni aggressivi e quasi violenti. Non viene riconosciuto nulla a chi ha fatto qualcosa prima, ogni volta sembra che si debba ricominciare da zero. Così si perdono i risultati già acquisiti e si diffonde il malcontento».

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Il governo intende smantellare la Riforma Fornero. Cosa ne pensa?

«Non sono convinta che il governo porterà avanti lo smantellamento della norma. C’è molto nelle parole, ma bisogna poi vedere se seguiranno i fatti. Soprattutto nella controriforma delle pensioni non si tiene conto dei cambiamenti strutturali della nostra demografia ed economia».

Il governo sostiene che anticipare i pensionamenti crea automaticamente nuovi posti di lavoro?

«Non ci sono dati di nessun tipo in economia a favore di questa affermazione. L’evidenza empirica dimostra che è il mercato a creare occupazione: se il mercato del lavoro funziona ha spazio per gli anziani, per i giovani e per le donne. Mentre mi sembra che la logica di questo governo sia che le donne è bene che rientrino nelle loro case».

A chi giova il braccio di ferro con la Ue?

«A nessuno, ma implicherà un costo che pagheranno gli italiani. La Commissione ha bloccato la proposta del governo perché si tratta di una controriforma, non di una riforma. Il nostro sistema pensionistico si regge sul lavoro, non sulle promesse elettorali».

Nel corso degli anni è stata al centro di critiche feroci e pressioni.

«La mia riforma fu severa, ma non è stata spiegata. L’obiettivo era riequilibrare i rapporti economici tra le generazioni, ma è stata interpretata solo come austerità». —
 

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