L’ex pornodivo al Barbarigo «È il luogo giusto per parlare del conflitto tra bene e male»

Dopo le polemiche per la sede, ieri sera la presentazione del libro scritto a quattro mani da Franco Trentalance e Gianluca Versace 
CADONI - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - TRENTALANCE AL BARBARIGO
CADONI - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - TRENTALANCE AL BARBARIGO

IL CASO

Dice di essersi divertito un sacco, con i giornali di domenica mattina, tutti quei doppi sensi, tutti quei riferimenti. E ora eccolo lì, l’ex attore porno, 455 film in carriera, ora scrittore di successo, nel teatro ancora vuoto dell’austero istituto Barbarigo. «Ma siamo nel 2019, davvero ha fatto scalpore? Io trovo che sia la sede giusta per questa presentazione», attacca Franco Trentalance. «Vogliamo parlare dell’eterno conflitto tra il bene e il male. È il tema del libro, è qualcosa con cui conviviamo tutti».

Qui intorno, in realtà, nelle ultime ore c’è stata una faticosa convivenza con l’imbarazzo. Concesso il teatro per la presentazione di un libro - Lions e sindacato di polizia fra i promotori - il rettore dell’istituto ha scoperto più o meno dai giornali che uno dei due autori era un ex attore hard. Però la faccenda è stata gestita bene, perché tirarsi indietro avrebbe prodotto effetti imprevedibili. E poi si parla di cultura. Lo diranno tutti e tante volte, appuntamento culturale, serata culturale, la cultura che riempie una sala, che bella cosa la cultura. Però l’assessore alla Cultura Andrea Colasio, che doveva esserci, non arriverà.

Ma prima, appunto, sala vuota. Trentalance seleziona le slide da proiettare: «Come va con la scrittura? Bene, direi. “L’origine delle tenebre” è il mio quinto libro. Prima lo facevo nei ritagli di tempo, ora quasi a tempo pieno. Dico quasi perché faccio anche il mental coach». Aveva già descritto le analogie di cui tutti sono curiosi: sul set di un film porno come davanti a un foglio bianco servono grande concentrazione e capacità di rilassarsi. L’altra analogia è che nei suoi thriller scritti a quattro mani con Gianluca Versace, l’investigatore è proprio un ex pornodivo. Uno che si porta dentro angeli e demoni. E il sindacato di polizia in apertura di serata dirà che «l’umanizzazione della figura dell’investigatore è il motivo per cui abbiamo sostenuto l’iniziativa». Trentalance invece racconta che ama scrivere di notte e correggere la mattina. Che il lavoro a quattro mani non è faticoso come si immagina, «ma io armonizzo i due stili diversi e faccio da solo le parti che riguardano le torture», perché ognuno è esperto in qualcosa. Intanto la sala si riempie e ci saranno pochi posti vuoti, alla fine. «La mia vecchia carriera? Non rinnego niente, sono come un ex sportivo. Facevo quello». Il pianista fuori posto Zaramella si scalda con My heart will go on, perché nel thriller di Trentalance&Versace c’è un intrigo internazionale che richiama il Titanic. Simone Borile, che presenta, dice che sarà un «momento culturale sublime» e che il libro è un «thriller innovativo sperimentale». Versace, quando tocca a lui, parte dalle polemiche: «Questo luogo è bellissimo, se n’è parlato tanto ma alla fine è stata tutta pubblicità». Poi critica i «meccanismi infernali che cambiano i contenuti di un incontro, ma noi siamo qui per condividere parole, senza scandalo». Parole che «sono armi di seduzione», riparte Trentalance, che sa giocare sul filo della provocazione e ha l’aria di divertirsi parecchio. «Il libro va bene? Sì, ma non mi esalto», dice. Poi si rivolge a Versace e ammicca: «E pensare che non ci siamo neppure ubriacati per scriverlo». Applausi, sala piena. E si va avanti. —

Cristiano Cadoni

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