L'ex vicesindaco suicida a Gazzo: il Consiglio riunito per l'addio

Feretro in municipio per il saluto civile a Emilio Cestaro, poi le esequie in chiesa. C'è tutto il paese per il grave lutto che ha colpito la famiglia
BELLUCO.CONSIGLIO COMUNALE GAZZO PADOVANO.CONS EMILIO CESTARO
BELLUCO.CONSIGLIO COMUNALE GAZZO PADOVANO.CONS EMILIO CESTARO

GAZZO. Un Consiglio comunale aperto alla cittadinanza per l’ultimo saluto all’esponente di minoranza Emilio Cestaro, 45 anni, che si è tolto la vita martedì sera. L’avviso di convocazione, firmato dal sindaco Loredana Pianazzola, è affisso in tutto il paese e ha invitato i cittadini al commiato pubblico con la camera ardente allestita nella sala consiliare.

Ci sono tutti i consiglieri di maggioranza e di opposizione, gli assessori con il sindaco e il segretario comunale. Ma anche diversi amministratori dei Comuni vicini, che nei giorni scorsi hanno moltiplicato le attestazioni di solidarietà e vicinanza per la tragedia che ha scosso l’intero paese.

A fianco degli organi istituzionali sono presenti anche i rappresentanti del mondo del volontariato, dove Cestaro era molto attivo, in particolare nell’Avis, nella Pro loco e in Parrocchia. Durante il breve Consiglio comunale è stato ricordato il ruolo e l’attività quasi ventennale del consigliere, ora alla guida della civica "Alternativa per Gazzo", ma già consigliere di maggioranza e poi assessore al bilancio e al commercio.

Al termine del commiato, il feretro ha raggiunto la chiesa di Gazzo dove sono state celebrate le esequie. Don Giacomo Viali ha ricordato l'uomo offrendo il conforto di tutto il paese per i familiari, in particolare le sorelle Daniela e Carla e la mamma Elda, affrante dal dolore e alla ricerca di un inspiegabile perché.

Cestaro, laureato in economia e commercio, gestiva l’azienda agricola di famiglia a Ferrara e svolgeva l’attività di consulente fiscale, anche se in casa avrebbe lasciato intendere, per un senso di protezione verso i genitori, che lavorava come dipendente di uno studio commercialista, che invece aveva già lasciato da anni. Martedì mattina era partito per il lavoro e avrebbe dovuto rientrare per pranzo. Alla madre, che lo aveva chiamato perché tardava, ha risposto con la serenità di sempre, che si sarebbe fermato via per lavoro, tornando alla sera. Da allora però non si è più fatto sentire, portando a compimento quella che è stata la sua ultima e irrevocabile scelta. Si è portato con la macchina nelle vicinanze della stazione di Lerino e lì si è steso sui binari lasciandosi travolgere dal treno delle 19.20.

Il riconoscimento è avvenuto il giorno dopo, a seguito anche della denuncia di scomparsa da parte dei familiari. Da allora, il paese è stato avvolto dal gelo e dallo sconforto.

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