L’hotel Eliseo punta sul menù benessere

MONTEGROTTO TERME. La ricetta per far tornare le terme alle glorie di un tempo esiste. Lo dimostrano gli albergatori che ogni anno cercano di investire quanto è possibile sulle strutture e sull’offert...

MONTEGROTTO TERME. La ricetta per far tornare le terme alle glorie di un tempo esiste. Lo dimostrano gli albergatori che ogni anno cercano di investire quanto è possibile sulle strutture e sull’offerta per svecchiare il vecchio concetto di benessere legato solo alla cura fangoterapica. È quanto ha fatto di recente anche l’hotel Eliseo che, dopo aver messo mano ad alcune camere, alla sala lounge e alla hall, quest’anno ha deciso di rivoluzionare la cucina puntando su prodotti locali d'eccellenza e anche su un modo innovativo di coniugare il benessere con l’alimentazione. Già in autunno gli ospiti potranno sperimentare i “menù wellness” realizzati con la supervisione dello chef Fabrizio Rivaroli, polesano di origini umbre, volto noto del programma televisivo “La prova del cuoco”. A lui si sono affidati Maria Chiara e Andrea Tezzon, i gestori dell'albergo di viale Stazione 12/A che fa capo alla famiglia Migliolaro. In pratica la giornata tipo del turista consiste nello svegliarsi con una centrifuga a km zero, anti invecchiamento e depurativa che viene preparata al momento. Le bucce di frutta e verdura non vengono buttate, ma essiccate per aromatizzare l’acqua contenuta nelle teiere (samovar) messe a disposizione anche nei reparti cura. I visitatori sono inoltre guidati da appositi pannelli a comportamenti eco compatibili e poi raggiungeranno la cucina dove potranno gustare ogni tipo di specialità in tono con il concetto di benessere.

«Lavorare bene con le cure termali non basta più», hanno spiegato i gestori, «per differenziarsi occorre individuare le eccellenze del territorio e valorizzarle, farle assaggiare e conoscere in modo che il cliente esca alla scoperta del paesaggio, della storia, della cultura e dei sapori locali. Grazie alla lungimiranza dei proprietari, ogni anno investiamo nell’immobile e nell’offerta con l’obiettivo di mantenere il nostro dna legato alle cure e al benessere, ma proponendolo in modo diverso. Più al passo con una clientela giovane e completamente diversa rispetto al passato».

Irene Zaino

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