Licenza anti-degrado la pasticceria Soranzo apre in via Battisti

Permesso gratis per riqualificare l’area E intanto il Bom Boi è chiuso da luglio 

il caso

La storica pasticceria Soranzo apre in centro grazie alla licenza “regalata” dall’amministrazione comunale.

Prima di Natale l’attività dovrebbe definitivamente trasferirsi da via Facciolati, dove ha sede ora, in via Cesare Battisti 155, dopo il via libera ottenuto durante l’ultima giunta comunale che ha applicato il regolamento per l’insediamento delle attività di somministrazione di alimenti e bevande. Regolamento che prevede degli incentivi per chi decide di aprire una nuova attività in zone degradate o poco popolate.

Via Cesare Battisti rientra tra le aree da rivitalizzare, e per questo la famiglia Soranzo riuscirà ad aprire il proprio bistrot senza dove acquistare la licenza, dando in cambio un sistema di illuminazione degli spazi esterni, la garanzia della presenza di personale addetto all’assistenza della clientela, un sistema di videosorveglianza interno ed esterno e un orario di apertura di 14 ore (7-21). Un primo passo per tonare a far vivere una strada dove molte sono le serrande abbassate i negozi diventati garage privati.

Con lo stesso metodo aveva aperto il ristorante brasiliano Bom Boi in via Trieste. In molti, però, si sono accorti che da luglio le saracinesche sono abbassate. Se fino ad un paio di mesi fa il cartello esposto fuori di chiusura per ferie ha lasciato immaginare ai passanti che i titolari si stessero godendo un lungo viaggio in Brasile, oggi si scopre che quel locale probabilmente non riaprirà mai più.

Lo stesso assessore comunale al commercio Antonio Bressa ha perso le tracce dei proprietari, che non rispondono alle sue telefonate e ai suoi sms da mesi.

Non ci sono motivazioni ufficiali della chiusura, ma chi conosce i due fratelli racconta di un’attività che non rendeva più da tempo. All’epoca dell’apertura nel 2015 (prima il ristorante brasiliano si trovava in via Rismondo), l’operazione venne presentata come “antidegrado”, considerata quella di via Trieste una delle zone più complesse di Padova. —

Luca Preziusi

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