Licenziato il portalettere infedele
Precario di Abano, l'accusato si difende: «Io non ho mai gettato nulla»

NUOVA SCOPERTA Un altro pacco di lettere cartoline e raccomandate (il secondo della serie) è stato trovato ieri dai carabinieri a Sarmeola A destra i militari con le ultime missive
RUBANO.
Dopo Saccolongo, anche Rubano finisce nelle grinfie del postino infedele. Dopo le oltre 400 missive destinate ai residenti di Saccolongo, ieri i carabinieri hanno trovato altra corrispondenza con indirizzi del comune di Rubano. Ma il giallo sembra essere già risolto, perché il dipendente di Poste Italiane è stato identificato. Si tratta di D.M., 26 anni, residente ad Abano, postino precario assunto il 1 luglio con un contratto di tre mesi. La sua esperienza lavorativa si è già conclusa perché mercoledì pomeriggio è stato invitato caldamente e firmare la lettera di dimissioni: è stato anche denunciato a piede libero per «violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza commessa da persona addetta al servizio delle poste» (articolo 619 del codice penale). Ma lui si difende: «Io non ho mai buttato nulla. La posta, effettivamente, mi sembrava poca, ma pensavo fosse perché è estate».
I ritrovamenti.
Il primo ritrovamento è stato fatto a Saccolongo in via Montecchia 55: 400 lettere formato piccolo, 10 formato medio, 13 formato grande, 8 cartoline, 27 giornali, due raccomandate e 15 cartoline. Ieri nuovo ritrovamento di una quindicina di missive in via Silvio Pellico a Sarmeola: tutti gli indirizzi, effettivamente, sono riferiti al comune di Rubano.
Accertamenti.
Gli uomini del maresciallo Erasmo Atteo, in collaborazione con i colleghi del Radiomobile di Luca Bordin e con i dirigenti dell'ufficio postale di Rubano, hanno identificato il responsabile di questo buferone estivo che impensierisce centinaia di famiglie. Ci sono riusciti grazie ai codici identificativi che corrispondono ad ogni postino in servizio.
La difesa.
«Della posta buttata io non so nulla - dice disperato il ragazzo - arrivavo in ufficio ogni giorno e ricevevo il pacco con tutte le missive ma ci sono i registri firmati e anche le raccomandate sono state tutte consegnate. Effettivamente c'erano poche lettere ma pensavo fosse perché siamo nel periodo estivo. Ora mi sto facendo migliaia di domande, non so chi possa aver organizzato questo tranello. Prima lavoravo come operaio, poi la ditta ha chiuso e sono rimasto senza lavoro. Io aiuto i miei genitori a pagare il mutuo, quindi come potrei fare una cosa del genere? Il responsabile dell'ufficio mi ha fatto firmare una lettera di licenziamento. La mia famiglia non mi vuole più vedere e neppure la mia fidanzata. Sono rovinato, non so come fare a dimostrare la mia innocenza».
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