L’idea visionaria di Memo da 27 anni culla del rugby

Da oltre 25 anni Guizza significa rugby. L'idea visionaria di Memo Geremia, storico dirigente del Petrarca Rugby scomparso nel 1995, di costruire una cittadella privata dedicata esclusivamente alla palla ovale, in tempi in cui non esisteva nulla del genere in Italia, è divenuta realtà nel quartiere a sud di Padova a fine anni '80. Visionaria perché spostare il rugby dalla storica culla dell'Antonianum di Prato della Valle per portarlo in periferia, alla ricerca di spazio verde e strutture moderne, fu visto da alcuni come una follia, una sorta di tradimento delle origini tuttonere, oltre che della polisportiva Petrarca che proprio in quel periodo cominciava a dar segni di cedimento.
A sbagliarsi di grosso però erano i detrattori di quel progetto, che oggi è maturato tanto da far diventare la Guizza un sinonimo di rugby e questa disciplina una parte importante, conosciuta e vissuta intensamente sia dagli abitanti del quartiere sia dalle famiglie che portano i loro figli a giocare in via Gozzano. E non è un caso se altre discipline "made in Antonianum" come scherma e basket si sono successivamente spostate proprio qui accanto, realizzando le loro palestre. Inaugurato nel 1989, il centro sportivo "Memo Geremia" è nato grazie al contributo di cittadini munifici, banche e industrie a cui si rivolgeva il patron tuttonero chiedendo alla Padova che conta "un obolo per far correre i ragazzi". Il complesso si sviluppa su circa 10 ettari e dispone di 4 campi da rugby illuminati, uno dei quali in sintetico di ultima generazione, una tribuna coperta da 1.200 posti, 2 campi da calcio (utlizzati dal Padova Calcio), pista da velocità, campo da beach volley, 2 da tennis, 3 palestre, un ambulatorio medico, una sala da fisioterapia e 2mila metri quadri di locali adibiti ad aule, uffici, spogliatoi, foresteria, bar e una sala ristorante da poco rinnovata. Oltre a tutto ciò che serve all'attività agonistica e sociale di prima squadra (che da tre anni gioca qui le sue partite interne in massima serie) e del settore giovanile, il centro è dotato di spazi ricreativi per bambini, un laghetto artificiale, una cappella per le cerimonie religiose e una zona barbecue all'aperto che diventa strategica per organizzare eventi, feste e tornei (tra cui il Pino Bottacin, con squadre da tutta Italia) che richiamano in questa zona della città migliaia di persone che rimangono puntualmente affascinate dall'atmosfera di queste impianti.
Nel cui verde hanno mosso i primi passi gli azzurri del rugby Mauro e Mirco Bergamasco, Marco Bortolami, Leonardo Ghiraldini, Michele Rizzo, Mattia Bellini, Jacopo e Leonardo Sarto, ma anche un certo Alessandro Del Piero, che nella foresteria della Guizza ha perfino vissuto nei primi anni '90 quando era la star delle giovanili del Padova.
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