Ligabue in “Mondovisione” dopo il diluvio

Nubifragio allo stadio Euganeo di Padova sul pubblico in attesa del concerto. Il saluto: «Siete eroici»
Di Michele Bugliari
BARSOTTI - CONCERTO LIGABUE
BARSOTTI - CONCERTO LIGABUE

PADOVA. Una tempesta di pioggia ha travolto il pubblico di Ligabue ieri pomeriggio allo Stadio Euganeo. Arrivati da tutto il nordest per il “Mondovisione tour”, in fila dalle prime ore del mattino per assicurarsi le postazioni migliori, e qualcuno addirittura dalla notte, gli spettatori avevano conquistato il prato subito dopo l’apertura dei cancelli, alle 16. Il nubifragio si è scatenato alle 17.40, in un crescendo di violenza: gli spettatori, che riempivano per metà il prato, di colpo si sono trovati nel mezzo di un vero e proprio diluvio e nonostante gli impermeabili e gli ombrelli la situazione è diventata ben presto ingestibile.

Sembrava di rivedere quanto accaduto lo scorso anno, durante il concerto di Jovanotti: l’unica differenza, in questo caso era ancora giorno e lo show non era ancora iniziato.

L’organizzazione ha invitato “i naufraghi del prato” a cercare rifugio sulle tribune. Gli spettatori, in prevalenza giovani, bagnati fradici si sono messi in qualche modo al riparo. Verso le 18.20 la pioggia ha cominciato a scendere con meno violenza e i più coraggiosi hanno riconquistato subito la posizione in prato: nessuno poteva immaginare che un secondo diluvio stava per iniziare. Cori, applausi: per esorcizzare il maltempo, scaldarsi un po’ e distrarsi, i giovani hanno iniziato a battere le mani e a cantare; qualcuno ha intonato l’inno di Mameli, e tutto lo stadio ci è andato dietro.

La situazione sembra veramente critica: i genitori allarmati chiamano i figli sui cellulari, i ragazzi cominciano a chiedersi se il concerto si farà o non si farà. Verso le 19, Ligabue lancia il suo cinguettio su Twitter, scrivendo: «Il concerto a Padova è confermato nonostante la pioggia. È previsto un miglioramento delle condizioni meteo intorno alle 20». Le parole del Liga vengono subito dopo confermate dall’organizzazione che è certa che alla fine le presenze all’Euganeo saranno davvero 40 mila: tanti sicuramente erano stati i biglietti venduti, ma a quell’ora lo stadio è ancora semivuoto. Alle 19.40, attraverso l’impianto audio dello stadio, arriva l’annuncio: gli spettatori ancora sulle tribune, ma in possesso del biglietto prato, devono abbandonare i posti coperti. Piove ancora: fischi, proteste, ma quasi tutti si mettono in fila e scendono. Per il Liga, e un concerto atteso da mesi e mesi, questo e altro.

Solo verso le 20.30 i tecnici escono per asciugare il palco.

Finalmente verso le 20.30 l’onda dei fan arriva: il prato dello stadio comincia a riempirsi, il cielo regala addirittura qualche squarcio di sereno. Alle 20.54, sale sul palco il manager di Ligabue:«Col cazzo che la pioggia ci ferma. Volevo due applausi: uno per voi che siete stati eroici e uno per questi tecnici che stanno ristrutturando tutto. Detto questo sembra che il tempo ci stia lasciando in pace. Dalle 21 alle 24 danno il “no pioggia”. Stanno arrivando quelli che hanno i biglietti in tribuna per cui se qualcuno scende in prato: è qui la festa. Sarà una serata da ricordare, siete belli!».

Il suo sembra essere un messaggio mandato dal rocker soprattutto per dare l’assicurazione che il concerto comincerà. Fradici quanto si vuole, ma si va in Mondovisione. Alle 21.47 il concerto è iniziato: secondo scaletta, con “Il muro del suono”.

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