Lilin il siberiano a Solesino per aprire il “Marchiaturificio”

SOLESINO. Guai a definirli semplici tatuaggi. Sono “storie sulla pelle" quelle che Nicolai Lilin riceve e racconta, attraverso l'arte antica del tatuaggio di origine siberiana.
Una finestra su questo particolarissimo mondo, reso celebre dalla pellicola di Gabriele Salvatores, si è aperta ieri a Solesino, dove in via Roma 322 l'autore de "L'Educazione siberiana" (bestseller Einaudi a lungo in vetta alle classifiche) ha aperto il "Marchiaturificio", in collaborazione con l'amico Matteo Sadocco di Solesino, e con il supporto operativo di altri due tatuatori, Luca Zordan, ventiseienne estense, e Cesco "Corvo" Pillon, 29 anni, di Abano Terme.
Un laboratorio artistico dove anche i dettagli sono ispirati alla simbologia dei tatuaggi siberiani, dall'altarino che incornicia una Madonna con le pistole, sopra un coltello, una pistola e un rosario.
Ma come è nata l'idea di aprire un luogo simile proprio a Solesino? «Ho voluto scappare da Milano, città dove vivo e che amo, ma troppo piena di tendenze: cercavo un luogo meno modaiolo», racconta Lilin, nella pausa che si concede dopo aver tracciato un nuovo tatuaggio sul bicipite di un cliente storico. «Vengo spesso in Veneto, perché ho una casa a Rubano, ho un amico fraterno di Solesino, Matteo».
Come nasce uno dei tuoi tatuaggi?
«Il tatuaggio è un racconto che prevede l’uso di simboli al posto delle parole. La persona mi racconta la sua vita, si apre con me, con molta sincerità: dal racconto nasce l’ispirazione per il tatuaggio. Mi baso sui simboli della tradizione siberiana, che cerco anche di integrare con simboli moderni, d’altronde spesso sono ricorrenti in diverse culture».
Chi sono le persone che si rivolgono a te?
«Persone di tutte le età, uomini e donne. Anche una signora di 87 anni, per ricordare il nipote, mancato giovane».
Il percorso è lungo e anche l'attesa: Lilin ha ben 3.000 prenotazioni.
E i prezzi?
«Seguo la mia tradizione e non ho un prezzario. Chiedo il rispetto del mio lavoro, chi capisce mi ripaga come vuole. Anche con il baratto: un ragazzo mi ha donato un bellissimo coltello che faceva parte della sua storia, questo per me è un giusto scambio».
Quanto al suo primo lavoro, quello letterario, Lilin mantiene il riserbo d’obbligo: «Sto lavorando a un nuovo romanzo, ma è top secret». Lo scrittore lunedì a mezzogiorno sarà ospite in redazione al Mattino di Padova per una videochat alla quale potranno partecipare i lettori.
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