L’Imu al Comune di Padova non è dovuta, Esu vince la sua battaglia

PADOVA. L’Esu vince anche in appello e non paga 300 mila euro di Imu al Comune di Padova. Si è chiuso con un secondo successo, questa volta in Commissione tributaria regionale, il contenzioso sull’Imposta unica sugli immobili che vede l’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario di Padova (Esu) contrapporsi alle richieste di Palazzo Moroni in merito al pagamento di circa 300 mila euro per l’Imu non corrisposta per quattro edifici gestiti dall’ente nell’arco di circa quattro anni.
Oggetto del contendere sono le residenze universitarie Ederle di via Belzoni e Meneghetti di via Sant’Eufemia, la mensa Nord Piovego di via Colombo e la biblioteca del complesso la Nave del Portello.
«Il diritto allo studio non può essere solo una dichiarazione di principio» afferma l’avvocato Davide Druda dello studio Chiarelli Druda Lombardi & Associati di Padova, «ma deve aderire a fatti concreti che incidano nella vita degli studenti in maniera positiva: il risultato ottenuto con questa sentenza va certamente in questa direzione». L’avvocato padovano è stato tra gli artefici, assieme al professor Moschetti, della causa vinta in favore dell’Esu.
Il collegio difensivo, infatti, è riuscito a dimostrare che gli immobili venivano utilizzati con fini o modalità non commerciali e solo per meri scopi istituzionali. Per questo non potevano essere sottoposti alla tassazione. La Commissione tributaria regionale del Veneto ha accolto le tesi difensive per le quali Esu è ente strumentale dell’Università e utilizzatore di immobili concessi in comodato gratuito dall’Università stessa per il conseguimento dei propri fini istituzionali.
«Credo» aggiunge l’avvocato Druda, «che questa sentenza segni un punto importante a favore dell’attività non solo dell’Esu padovano, ma di tutte le realtà italiane impegnate a difesa del diritto dello studio. Non va dimenticato che la richiesta da parte del Comune di Padova di circa 300 mila euro di tasse, avrebbe minato la capacità dell’Azienda nella sua operatività. Mense, biblioteche, borse di studio, sono alcune delle attività fondamentali in carico all’Esu, attività che danno la possibilità di crescita degli studenti nel loro percorso di studi; oggi più di mille studenti ricevono contributi da parte dell’Azienda regionale Padovana».
Già nel 2018 palazzo Moroni aveva portato l’Esu di fronte alla Commissione tributaria provinciale. L’esisto sfavorevole ha spinto Comune a procede in appello nella Commissione tributaria regionale e ora, dopo un ulteriore grado di giudizio dall’esito negativo, ha scelto di interpellare la Cassazione. Il contenzioso rischia di durare quindi altri anni in un fluire di ingiunzioni di pagamento, impugnazioni e sospensive che con ogni probabilità faranno lievitare i valori in gioco. —
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