L’incendio al bar è partito dalla cantina

MONTAGNANA. Senza lavoro e senza casa. Il giorno dopo la tragedia arriva lo smarrimento. Lo smarrimento di chi, tutto d’un tratto, ha perso il proprio locale, la propria abitazione e forse la fiducia per il proprio futuro. Lida Dal Ferro, titolare del bar ristorante “Le Colonne” di Montagnana, ora deve solo pensare a come ripartire. Sperando nella solidarietà di qualcuno. L’incendio. Alle 2.30 di domenica un rogo, quasi sicuramente doloso, ha devastato i locali del bar ristorante “Le Colonne”, storica struttura di via Brancaglia. L’incendio sarebbe partito dalla cantina del bar e avrebbe velocemente inghiottito le sale del ristorante e pure l’abitazione della titolare Lida Dal Ferro, 58 anni. Che, in questi giorni, era a Sottomarina per un weekend di svago e relax. Ad avvisarla sono stati i carabinieri di Chioggia e poi quelli della Compagnia di Este, che ora stanno portando avanti le indagini sull’episodio.
Le indagini. Nella cantina in cui sono partite le fiamme vigili del fuoco e carabinieri hanno recuperato due taniche vuote. La titolare non ricorda se quei contenitori fossero sistemati lì già da prima dell’incendio. Si ipotizza, infatti, che qualcuno abbia usato quelle taniche per versare nella cantina del liquido infiammabile, forse della benzina. L’Arma assicura tuttavia che non sono stati ritrovati segni di effrazione. Sarà ora la Procura di Padova a richiedere eventualmente una perizia sull’accaduto. «Sono sicura che nessuno ce l’aveva con me» assicura la Dal Ferro «Il mio è un locale per famiglie, un tipico ristorante di campagna con una decina di persone a sera. Non ho mai questionato con nessuno, né mai sono intervenuti carabinieri o forze dell’ordine».
I danni «Non ho più niente» confessa la donna «e questa mattina sono dovuta andare a comprarmi addirittura della biancheria. Potevo contare solo sugli indumenti che avevo nelle valigie al mare». Una volta appresa la notizia del rogo, c’è pure stata una cliente che ha bussato alla porta dell’esercente con un pacco di indumenti: «È stato un gesto che mi ha commosso: è una cliente molto affezionata al nostro locale e ha voluto rendersi utile» continua la titolare «Ora però dovrò far tappa in Comune per chiedere un aiuto. Spero che l’amministrazione comunale possa venirmi incontro concedendomi temporaneamente un appartamento o qualche camera nella cittadina, visto che io non ho più un letto su cui dormire».
Ma il Comune ha già fatto capire che non sarà facile aiutare la signora: «Deve dimostrare di avere seri problemi economici e una concreta emergenza abitativa», fanno sapere dagli uffici comunali.
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