L’ingegnere elettronico che usa i colori per risvegliare le città

Gli amici gli hanno regalato un pannello e qualche spray Così Massimo Mion, veneziano, è diventato street artist
Di Silvia Zanardi

di Silvia Zanardi

Nella vita non si può mai dire. Uno si laurea in ingegneria elettronica, trova un lavoro da ingegnere ma se cerchi il suo nome su google scopri che è uno “street artist”, e anche piuttosto conosciuto. Non è facile immaginare Massimo Mion mentre dirige bombolette spray su una parete: è il classico ingegnere con l’occhialetto e la serietà che i luoghi comuni attribuiscono alla sua professione. Eppure, quando apre il catalogo dei suoi lavori, capisci che due “vocazioni” all’apparenza antitetiche possono andare d’accordo. Eccome.

Massimo Mion è un creativo e la sua specialità è lo stencil. Ma ci vuole il rigore di un ingegnere per riuscire a fare strada nella “street art” in così poco tempo. Mion, che dal 2007 è il responsabile della manutenzione all’Università Ca’ Foscari, ha iniziato a coltivare la sua passione nel 2011 e non da giovanissimo: ha appena compiuto 40 anni. «Prima mi interessavo di fotografia, ho anche esposto in qualche mostra. La street art è arrivata dopo», racconta. «Degli amici mi hanno regalato un pannello e due bombolette per il mio compleanno: mi sono fatto un autoritratto e, visti gli apprezzamenti, ho deciso di continuare».

In questi tre anni di intensa attività come street artist, che cresce durante la notte e nei fine settimana, l’ingegner Mion ha partecipato a diversi concorsi. Alla stazione di Porta Garibaldi, a Milano, tre murales portano la sua firma. Uno di questi è “Big Bad Wolf”, ispirato a Cappuccetto rosso e già diventato celebre fra gli appassionati di street art; un altro è “The Garden”, che riproduce due bambini in un parco; il terzo è “The Canyon”, una passeggiata nel deserto di Monument Valley.

«Partecipare ai concorsi è il modo migliore per affinare la tecnica, ma anche per esaltare il ruolo dell’arte urbana» spiega Massimo Mion. «La street art serve a dare un volto nuovo alle città, a rivitalizzare quartieri degradati e tirare su il morale: anche per questo mi piace».

L'ingenere-writer si è fatto conoscere anche all’Urban contest di Roma, dove ha realizzato numerose opere dal vivo e nel 2012 è stato selezionato al secondo e terzo concorso “Dipingere la sicurezza sul lavoro”, indetto dall’Inail. Anche a Ca' Foscari, dove la sua abilità è nota, ha lasciato il segno: per la manifestazione “Venetonight” del 2012 ha realizzato quattro icone di Philippe Daverio imitando Andy Wahrol con Marylin Monroe e anche il rettore Carlo Carraro ha un ritratto firmato da lui.

«Lo stencil è risultato di un attento gioco di strati di cartone. È fondamentale che il disegno sia molto preciso sin dall’inizio, si dal progetto a computer» spiega Massimo. «Una volta studiato il gioco di sagome e incastri, il gioco è quasi fatto e inizia il divertimento». Il suo “mentore” è Bansky, guru indiscusso per la maggior parte degli street artist, e se c’è una cosa che lo fa innervosire è vedere che a Venezia, come un po’ dappertutto, c’è chi continua a deturpare palazzi e monumenti con atti vandalici scambiati per street art: «Con quest’arte si può fare molto e se la sua reputazione cres. ce nel modo giusto, può creare occasioni di lavoro e di espressione a chi ci crede: io me lo auguro».

Nei mesi a venire, Massimo Mion ha anche altri progetti, e di mezzo non c’è solo lo stencil, ma anche il light design. «Sto lavorando alla stoffa retroilluminata» spiega. «Sulla stoffa creo dei ritratti con la tecnica dello stencil e, con un gioco di luci, li illumino per far emergere il disegno». «Ho davvero tante idee» conclude. «Più vado avanti e più me ne vengono. Vorrei riuscire a lavorare di più con le amministrazioni comunali e portare un po’ di allegria dove non c’è».

Intanto, a Lasino (Trento), ha vinto il 6° concorso “Murales a Lasino” per la realizzazione di un’opera sulla facciata di una abitazione in centro storico (2012), ed è anche il vincitore del concorso d’arte 2013 “What’s the sound of your (he)art?”, organizzato a Malcesine in occasione del BluesFestival 2013. I lavori e i progetti dell’ingegnere-writer Massimo Mion si possono ammirare visitando il sito massimomion.blogspot.it.

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