Lino Dinetto torna ad Este con “Forma e bellezza”

ESTE. Lino Dinetto, classe 1927, apprende i primi rudimenti della sua arte ad Este, una piccola cittadina di provincia che nel dopoguerra si appresta ad uscire dalle macerie e dalla miseria. Nella...

ESTE. Lino Dinetto, classe 1927, apprende i primi rudimenti della sua arte ad Este, una piccola cittadina di provincia che nel dopoguerra si appresta ad uscire dalle macerie e dalla miseria. Nella sua città natale l’artista, maestro indiscusso del colorismo veneto e tra i più importanti pittori di arte sacra del ’900, lascia i suoi più intimi ed emozionanti ricordi legati all'infanzia, che tanta influenza hanno avuto successivamente nella sua pittura. Dopo oltre 70 anni vi ritorna ora con la mostra-evento “Forma e bellezza” organizzata dal centro di cultura "La Medusa", in collaborazione con l'amministrazione comunale. Per oltre un mese, da oggi al 17 novembre, si potranno ammirare un centinaio di opere ospitate in tre sedi di grande prestigio: il Museo Nazionale Atestino, la Pescheria Vecchia e la sede de “La Medusa”, nel chiostro dell’ex Vescovile. In mostra oltre alle grandi opere della produzione più recente (paesaggi, nature morte e figure) mai esposte prima, vi è anche una quarantina di quadri che l’artista dedica ad Este colta negli angoli più noti, il ponte di San Francesco o piazza Maggiore, ma anche in quelli più nascosti. Con le sue pennellate Dinetto rivive episodi sepolti nella memoria e volti, un tempo amati e ormai lontani. Percorre emozioni e intuizioni. Passeggia lungo la sua esistenza reincontrando i colori dei pesci che, ragazzino, osservava nei tavoli di marmo della ex Pescheria, immortala la piazza, talvolta immersa nel silenzio della sera, talvolta avvolta dalla gioia della Liberazione. Quel 25 aprile in centro ad Este Dinetto strimpellava felice con alcuni strumenti che assieme ai suoi amici aveva trovato nella casa del fascio poche decine di metri più in là. «Sono stato battezzato davanti la pala del Tiepolo» dichiara orgoglioso riconoscendo così alla sua esperienza e fortuna di pittore affermato, una felice impronta del destino. La sua missione, dice tra i quadri che lo attorniano nel suo studio a Treviso, è il recupero della bellezza . «Vado controcorrente, non guardo alla moda. La mia pittura è la ricerca della bellezza», sottolinea, «Ed Este è soprattutto bella, quanto Venezia. Anzi, è la più bella città del mondo».

Per info e prenotazioni: 3358368237.

Beatrice Andreose

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