Lo Snai è un servizio pubblico, stop allo sfratto

Accolto il ricorso d'urgenza, c'è la proroga fino al 7 luglio. Vigili e ufficiale giudiziario erano già pronti a chiudere
Rinviata la chiusura del Punto Snai in piazzale Stazione
Rinviata la chiusura del Punto Snai in piazzale Stazione

Il Punto Snai in piazzale Stazione non chiude. Almeno sino al prossimo 7 luglio, quando le parti si ritroveranno in tribunale, in una pubblica udienza, davanti al giudice, che dovrà decidere «le modalità di esecuzione dello sfratto dopo che sia la Questura che i Monopoli di Stato avranno rilasciato il nulla osta per il trasferimento, pressupposto necessario per non interrompere il servizio pubblico e, quindi, affinchè il Punto Snai non possa incorrere in sanzioni penali». Naturalmente proprio da parte dei Monopoli, nelle cui casse, in base alla licenza rilasciata a pagamento dallo Stato, la sala scommesse deposita 36.000 euro al mese. In pratica la carta vincente per il gestore, Sandro Bassi, è risultato il ricorso d’urgenza presentato ieri mattina dagli avvocati in cui si sostiene che la proprietà dei muri, la società Saicom (la stessa che gestisce l’hotel Grand’Italia) non ha alcuna urgenza a mandare via la Sala Corse, anche se lo sfratto esecutivo è stato deciso dallo stesso tribunale già numerosi mesi fa. Oltretutto ci sono 32 posti di lavoro in ballo e questo avvalora ulteriormente la connotazione di servizio pubblico riconosciuta dal giudice.

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