Lo Stabile diventa Teatro Nazionale

VENEZIA. Lo Stabile del Veneto è Teatro Nazionale. Il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo ha annunciato l’elenco dei sette teatri cui ha attribuito la prestigiosa qualifica prevista dalla nuova normativa della prosa. Angelo Tabaro, presidente del Teatro Stabile del Veneto, ha espresso la propria soddisfazione. «È il riconoscimento della dimensione metropolitana che lo Stabile del Veneto ha assunto in una regione di grandissima tradizione e cultura teatrale, tanto che abbiamo annunciato l’entrata, decisa alla fine di gennaio, del Teatro Stabile di Verona a rafforzare la nostra compagine, conferendole un radicamento sul territorio e una potenzialità culturale che ha pochi eguali nel nostro Paese».
Fondazione Atlantide di Verona, stabile privato che gestisce il Teatro Nuovo di Verona e in convenzione altri teatri minori, è infatti entrata a far parte del Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni e lo avevano annunciato ieri mattina a Palazzo Balbi il vicepresidente della Giunta Regionale Marino Zorzato e i vertici delle due istituzioni.
A seguito delle modifiche introdotte nel luglio 2014 in tema di organizzazione e finanziamento del teatro di prosa, con la conseguente distinzione fra teatri nazionali, enti di prestigio e di tradizione che svolgano attività in Italia e all’estero, e teatri di rilevante interesse culturale, che operano per lo più in ambito regionale, nei mesi scorsi si è aperto un dialogo fra le due realtà operanti in Veneto per dar vita a un soggetto di accresciute potenzialità che avesse le carte in regola, sia per numero di giornate recitative che di giornate lavorative (i due parametri principali per la valutazione) per ottenere il riconoscimento come teatro nazionale.
Con l’ingresso della Fondazione Atlantide il Teatro Stabile del Veneto gestirà il Verdi a Padova, il Goldoni a Venezia e il Nuovo di Verona e possedendo i requisiti in termini di capacità produttiva e di lavoro si è candidato a pieno diritto al ruolo di Teatro Nazionale, con un assetto organizzativo che risponde ai parametri ministeriali. E la qualifica è arrivata. La nuova realtà potrà, quindi, contare su tre teatri: Venezia e Verona sono meta di turismo tanto che si sta pensando di ampliare la programmazione specificamente destinata a questo segmento di potenziale ulteriore pubblico: quanto alle cifre basterà dire che sulla base dei dati aggregati dell’ultima stagione nelle due realtà produttive il Teatro allargato potrà presentare un potenziale di oltre 90 mila spettatori con più di ottomila abbonati e non meno di 450 giornate di spettacolo, una dimensione importante che lo pone tra le maggiori realtà teatrali italiane nel teatro di prosa. Fra le certezze derivanti dal nuovo assetto societario la presenza, già dalla prossima estate, di due produzioni dello Stabile del Veneto per il Festival Shakespeariano e l’Estate Teatrale Veronese. Un ulteriore obiettivo, comunque, è quello di coinvolgere gli altri quattro capoluoghi di provincia e i teatri che vi operano nel nuovo assetto societario: sono stati avviati i contatti con Vicenza, Treviso e Belluno, mentre a Rovigo il Teatro Sociale, un teatro di tradizione che ospita anche lirica e danza, è gestito direttamente dal Comune.
Giuseppe Barbanti
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