L’ospedale «verde» farà risparmiare il 30% dell’energia

di Nicola Cesaro
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Un ospedale “verde”. Il polo ospedaliero di Schiavonia non sarà solamente funzionale e sicuro, ma avrà una forte attenzione al risparmio energetico. In questa fase di lavori la Steam srl di Padova (la società d’ingegneria capogruppo della progettazione definitiva) sta mettendo a punto tutti i sistemi “green” di cui sarà dotata la struttura dell’Usl 17. «Il progetto è stato concepito con una particolare attenzione agli aspetti tecnologici, energetici e ambientali – conferma il direttore dei lavori, l’ingegner Mauro Strada – Una sfida stimolante dal punto di vista ingegneristico, è stata quella di progettare un ospedale “green” che garantisca una riduzione del fabbisogno energetico pari al 30% rispetto a un ospedale equivalente».Proiezioni alla mano, rispetto alla situazione attuale dadall’aria verranno eliminate 4.015,9 tonnellate di anidride carbonica, pari all’emissione annua di 2.500 impianti di riscaldamento di abitazioni da 120 mq. I principali aspetti innovativi dell’ospedale di Schiavonia. Innanzitutto copertura metallica e pareti saranno realizzate con materiali capaci di limitare la dispersione termica. Sarà poi realizzato un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica (potenza di picco: 57 kW) del tipo grid-connected, integrato su parte della copertura. Il contributo energetico garantito dal campo fotovoltaico (60.880 kWh/anno) sarà sufficiente a garantire gratuitamente l’illuminazione di tutte le aree esterne. Assicurata da corpi illuminanti a led ad alta emissione e sistemi per la regolazione del flusso luminoso in rapporto alle condizioni di visibilità. Per l'illuminazione naturale si farà uso di ampie superfici vetrate dotate di elementi schermanti, in grado di proteggere da una luce troppo intensa e dalla radiazione solare in estate. Spazio poi all’impiego di ascensori a basso consumo e ad azionamento rigenerativo, alla produzione di vapore a bassa pressione, che servirà anche per l’alimentazione dei servizi di sterilizzazione e umidificazione, limitando quest’ultimo impiego agli ambiti sensibili (sale operatorie, terapie intensive, sterilizzazione) mediante umidificatori ad atomizzazione dell'acqua ad alta pressione. I rubinetti saranno temporizzati per contenere il consumo di acqua potabile. L’acqua piovana sarà recuperata, mentre è stata predisposta una rete idrica non potabile per l’alimentazione delle cassette di risciacquo dei vasi alimentata da acqua piovana trattata. Sarà installato un campo solare termico di 810 mq per produrre acqua calda, così come un sistema di produzione dei fluidi caldi e freddi mediante impianto geotermico con sonde infilate nei pali di fondazione. Due cogeneratori garantiranno 1.934 kW termici.
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