Lotta Amazon, non solo driver: «Gli ultimi sono al portierato»

CADONI-FOTOPIRAN-VIGONZA-AMAZON
CADONI-FOTOPIRAN-VIGONZA-AMAZON

PADOVA. Ultimi tra gli ultimi. Pagati peggio di tutti gli altri lavoratori della galassia Amazon e perfino dei loro colleghi di altri magazzini del colosso di Seattle, i lavoratori del servizio portierato e dei Multiservizi sono rimasti ai margini perfino nel giorno della protesta nazionale dei dipendenti diretti e dei fornitori.

Sono cinquanta quelli impiegati nel centro di distribuzione di Vigonza: controllano gli accessi ai varchi, anche di notte, non hanno armi e svolgono i cosiddetti Servizi Fiduciari. Per una paga che a stento arriva a 950 euro lordi al mese, con 40 ore settimanali di lavoro che diventano spesso almeno 45. E i notturni non valgono un euro di più.

«L’attenzione generale si è concentrata sui driver che fanno le consegne e sui lavoratori diretti, che hanno ritmi di lavoro insostenibili dettati da un algoritmo», spiega Cristian Vicoletti, segretario provinciale della Filcams Cgil di Padova.

«Ma esistono altri lavoratori che sono considerati anche meno, sia in termini di trattamento economico che di diritti. Sono quelli che fanno il servizio di portierato a cui è scaduto il contratto nazionale e che lavorano in condizioni inaccettabili». Sono tutti dipendenti dell’Icts, azienda che ha in appalto lo stesso servizio per tutti i centri Amazon.

«Ma non tutti sono pagati allo stesso modo», sottolinea Vicoletti. «Mentre in Piemonte, per esempio, si applica il contratto Multiservizi, più vantaggioso economicamente, a Vigonza - che ha aperto dopo - si usa il contratto servizi fiduciari, penalizzante». Dovrebbero in realtà essere inquadrati con contratto trasporti, ma la loro protesta non punta così in alto. «Sarebbe già una conquista se gli venisse riconosciuto il contratto Multiservizi», va avanti Vicoletti.

«E se ci fosse un rinnovo, visto che il vecchio è scaduto, si va avanti senza aumenti e c’è un’esasperazione diffusa». Che si traduce, infatti, in un turnover vorticoso: pur essendo assunti a tempo indeterminato, in tanti mollano e cercano altro.

«Sono abbandonati a loro stessi e vedono ogni giorno calpestati i loro diritti», continua il segretario della Filcams Cgil. «La vicenda riguardante il loro contratto è solo un esempio, forse il più eclatante, di quello che ogni giorno subiscono in termini di discriminazione, cosa che purtroppo, nell’indiscutibile successo dello sciopero di Amazon di lunedì, si è confermata». Non avendo protestato con gli altri della filiera Amazon, perché avvisati all’ultimo, i lavoratori ausiliari daranno vita a un’altra protesta nelle prossime settimane. —


 

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