Il ministro Piantedosi: «Zona rossa all’Arcella decisa dal prefetto»

Il numero uno dell’Interno risponde al sindaco Sergio Giordani sul recente provvedimento che ha sollevato molte polemiche: «Diamo le direttive come previsto dalla legge, ma poi l’applicazione viene fatta sui singoli territori»

Marta Randon
Il ministro Piantedosi
Il ministro Piantedosi

La nuova zona rossa all’Arcella non è una decisione «calata dall’alto», perché «il ministro dell’Interno dà delle direttive come previsto dalla legge poi c’è una applicazione che viene fatta sui territori». Il ministro Matteo Piantedosi risponde al sindaco Sergio Giordani puntualizzando che nelle città l’ultima parola spetta ai singoli prefetti.

La scorsa settimana, in una lettera ai padovani e agli arcellani, il primo cittadino ha espresso la sua preoccupazione sul provvedimento di Forlenza parlando di «propaganda leghista imposta dall’alto». «Io ho portato in Arcella decine di milioni e sono orgoglioso di questo quartiere – ha scritto Giordani – la Lega e Ostellari hanno portato la zona rossa e la loro propaganda negativa sull’Arcella».

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L’altro ieri sono cominciati i controlli speciali delle forze dell’ordine, dureranno fino a settembre.

«Le autorità locali di pubblica sicurezza meritano sostegno, se è una situazione di questo tipo vuol dire che è particolarmente impegnativa e si sono assunti la responsabilità nei confronti della cittadinanza» afferma Piantedosi, sottolineando quanto il provvedimento sia apprezzato dai cittadini: «Trovo un po’ singolare che si rifiuti un modello di rafforzamento dei controlli sul territorio che mi sembra sia molto gradito dalla gente. Ho letto addirittura di valutazioni sulla possibilità che calasse il valore degli immobili. Non conosco il mercato immobiliare di determinate città, ma mi sembra un po’ strano che questo possa accadere. Adesso vedremo gli esiti, mi risulta che la gente sia molto contenta».

Gli esiti «che abbiamo a livello nazionale, che pubblichiamo anche sui social, sono molto positivi sia nei numeri sia negli apprezzamenti che riscontriamo senza che questo abbia costituito nulla di contraddittorio, nessuna compressione della libertà dei cittadini» conclude il ministro.

Sulla scia di Piantedosi si posiziona il senatore Antonio De Poli, presidente dell’Udc: «Le polemiche sulla zona rossa sono ideologiche e strumentali – dice – Sulle questioni come legalità e sicurezza non ha senso dividersi. Stiamo parlando di uno strumento che viene adottato dalle autorità pubbliche di sicurezza nei territori ed è spiacevole constatare che manchi un clima di leale collaborazione fra le varie istituzioni. In altre parole, si può essere d’accordo o meno sullo strumento della zona rossa, ma nel momento in cui nelle sedi competenti si assumono le decisioni conseguenti, è inopportuno e sgrammaticato screditarle».

«Le decisioni del prefetto Forlenza sono giuste e sacrosante – conclude il parlamentare – anche perché i cittadini padovani, da sempre, rivendicano un rafforzamento dei presidi di sicurezza. Forlenza, in continuità con le scelte già assunte, ha ascoltato le esigenze del territorio. Su questo aspetto non si può e non si deve fare polemica politica».

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