«Luca sognava di aprirsi una piccola azienda»

Parlano i genitori di Micheletto: «Grande lavoratore, innamorato del suo bimbo» Per Pan era la prima trasferta ma gli amici ricordano che amava viaggiare
ABITAZIONE DI MICHELETTO LUCA
ABITAZIONE DI MICHELETTO LUCA

FONTANIVA. Erano partiti qualche settimana fa per l’Argentina, una trasferta di lavoro che li avrebbe tenuti lontani da casa per ancora pochi giorni. Sarebbero infatti dovuti rientrare in Italia questo fine settimana Alfonso Pan e Luca Micheletto. «Luca abitava a San Martino di Lupari con la moglie Samuela Pinton e il figlioletto di appena 5 anni», racconta papà Flavio Micheletto. «Da circa cinque anni lavorava alla Tecalit di San Martino di Lupari, faceva l’operaio. Amava il suo lavoro, tanto che aveva chiesto di poter partecipare a questa trasferta Argentina. Era un modo anche per mettere da parte qualche soldo in più: i tempi sono difficili, ma lui sognava di aprire una piccola azienda in proprio». La famiglia Micheletto ha parenti in Argentina: «Quando abbiamo saputo dell’incidente ci siamo messi in contatto con loro», continua l’uomo. Avevano sentito la notizia al telegiornale, ma non volevano credere si trattasse di Luca.

Micheletto era originario di Tombolo; in via Puccini, prima di convolare a nozze, aveva vissuto con papà Flavio, mamma Luciana Ceccarelli e i fratelli Desirè e Davide. Nell’abitazione di via Casona, a San Martino di Lupari, gli infissi sono invece chiusi: «Samuela e il piccolino non sono in casa, i genitori di lei sono venuti a prenderli ieri mattina», dice una vicina. «Forse volerà in Argentina per vedere il marito. Erano una coppia unita, entrambi grandi lavoratori. Luca, quando la moglie era fuori casa per lavoro, trascorreva molte ore con il bimbo. Era proprio un bravo papà».

Alfonso Pan viveva invece con la moglie Roberta Milani e la figlia diciottenne Jennifer in via Maglio a Fontaniva: «Da circa un mese Alfonso lavorava alla Tecalit, questa era la prima trasferta che faceva per conto loro», ricordano alcuni amici. Il fontanivese non era però nuovo ai lunghi viaggi: «Era stato anche in Cina, Egitto e Montenegro. Sarebbe dovuto rientrare a casa il 6 ottobre, mancavano davvero pochi giorni al suo ritorno». Pan era un uomo pieno di energia, positivo: «Gli piaceva spostarsi per lavoro, vedere e conoscere nuove realtà, ma allo stesso tempo era legatissimo alla sua famiglia».

SilviA Bergamin

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