Luglio: crisi nelle piscine e nei bar, ma affari negli ipercity

Lamentele dai gestori di locali all’aperto: Villa Barbieri, Chiosco e Bastioni. Centri commerciali in controtendenza: «Un mese di buon afflusso»
PD 16 agosto 2004 G.M. Interviste a Padovaland. (SALMASO) Interviste a padovaland - Salmaso
PD 16 agosto 2004 G.M. Interviste a Padovaland. (SALMASO) Interviste a padovaland - Salmaso

PADOVA. Nel mese di lugliembre, come è già stato ribattezzato dagli internauti, l’estate gira al contrario. Niente code per il mare, nessuna fila in piscina, niente apertivi e discoteche all’aperto, niente abbronzatura da sfoggiare. E per la gioia di chi ha qualche curva di troppo, bandita anche prova costume. Meglio gonne lunghe, che quest’anno sono anche trendy, e un comodo maglioncino sempre a portata di mano, che non si sa mai, e poi la sera c’è sempre freschetto.

Sabato pomeriggio? Tutti al centro commerciale, magari a portarsi avanti per l’autunno, visto che tanto le temperature non cambieranno di molto. Ieri il cielo ha dato una tregua insperata, regalandoci una domenica di sole. Magari non era proprio estiva, ma degna almeno di una inoltrata primavera. Gioisce chi è in vacanza, ma ai commercianti un giorno non basta: secondo esercenti ed imprenditori del divertimento, non basterebbe nemmeno un agosto da record per far tornare i conti dei mesi estivi. La stagione è persa e gli incassi segnano un calo unanimemente indicato, come minimo, intorno al 50%, con picchi del 70%. I più colpiti, per ovvie ragioni, sono gli esercizi che vivono grazie all’estate, a partire dalle piscine e dai parchi acquatici.

«In pratica dobbiamo ancora aprire la stagione, ed è già quasi finita» dichiara Enrico Pozzi, direttore di Padovaland. Pozzi non ha dubbi: «quest’anno abbiamo perso il 70% del fatturato, in 24 anni non avevo mai visto un’estate così nera. È un disastro e non c’è modo di recuperare: i gruppi prenotano ma poi rimandano e alla fine rinunciano, scelgono altre attrazioni. E un altro handicap del nostro settore è l’allarmismo dei meteorologi: continuano ad annunciare bufere, la gente si spaventa e disdice. Poi magari non piove, ma il parco rimane vuoto».

Insomma, come se non bastasse il tempo, ci si mettono anche le previsioni, che nell’immaginario collettivo sono un po’ come gli oroscopi: «non indovinano mai, ma intanto ascoltiamo».

Crisi nera anche alla Padova Nuoto, in zona Paltana. «Noi offriamo soprattutto servizi sportivi, e la differenza quest’anno si vede» spiega il direttore, Roberto Schiavo, «alla crisi nota si è aggiunto il fatto che è mancata l’estate, e questo, nel nostro settore, significa far fatica ad arrivare a fine mese. I fatturati, finora, sono calati della metà». L’annus horribilis degli imprenditori dell’estate non ha risparmiato nessuno: «abbiamo perso 29 serate dall’inizio dell’anno, il fatturato estivo è sceso del 60%» conferma Alessandro Miconi, della direzione artistica del Chiosco. Ma non va particolarmente bene a tutti i gestori che dispongono di giardini e spazi all’aperto, da Villa Barbieri ai Bastioni. Chi si rifà sono i centri commerciali: c’è da immaginare che la merce più venduta non siano costumi e teli da mare, ma magari torna buono un bel maglioncino di filato, che tanto te lo metti da oggi a fine ottobre.

«Le vendite vanno bene dall’inizio dell’anno, ma sicuramente l’estate mancata a noi è stata favorevole» spiega Sandro Giordani, amministratore delegato dell’Ipercity, «è stato buono l’afflusso ma anche le vendite, e tenuto conto del periodo poco favorevole non ci possiamo lamentare».

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