L’ultimo «live» di Ivano Fossati a Venezia

Il cantautore genovese stasera al Malibran con il «Decadancing Tour» che chiude la sua carriera di concerti dal vivo

di Michele Bugliari

VENEZIA

Stasera al teatro Malibran di Venezia, si terrà uno degli ultimi imperdibili concerti di Ivano Fossati che con il «Decadancing Tour», partito il 9 novembre, ha deciso di chiudere la sua carriera dal vivo. Chi si dovesse perdersi l'esibizione veneziana di uno dei più grandi cantautori italiani, comunque, potrà rimediare il 18 febbraio al Geox di Padova.

Dopo 40 anni di grande musica infatti il cantautore nato a Genova nel 1951, ha deciso di smettere sia con i tour che con i dischi. I suoi tanti ammiratori, che continuano a sperare in un ripensamento, per il momento possono godersi i suoi ultimi concerti e quello che potrebbe rimanere il suo ultimo album di inediti: il recente Decadancing.

«In questo clima da tardo impero - dice Fossati - se la lingua che parliamo è in decadenza, se politica e morale sono già decadute, il lavoro manca e la cultura - la musica in particolare - ricopia se stessa fino allo sfinimento, i ragazzi guardano oltre le frontiere con speranza, e io non farei niente per trattenerli».

La scaletta del concerto accanto alle nuove canzoni di Decadancing vedrà i vecchi brani di impegno civile, come "Cara democrazia", "La crisi" e "Ho sognato una strada".

Non mancheranno alcune delle canzoni più famose ed emozionanti di Fossati, come "E di nuovo cambio casa", "Una notte in Italia" e "C'è tempo". In scaletta, inoltre, sono tornate due gemme tratte dall'album Macramé: "L'orologio americano" e "Stella benigna". Le canzoni d'amore e di dolore saranno rappresentate da "Il bacio sulla bocca", "Di tanto amore" e soprattutto la sofferta "La costruzione di un amore" che ebbe la sua interpretazione più bella, proprio grazie alla splendida voce della compianta Mia Martini.

Il cantautore sarà accompagnato dai suoi fidati musicisti: Pietro Cantarelli (pianoforte, tastiere, chitarre elettriche e arrangiamenti), Claudio Fossati (batteria e percussioni), Riccardo Galardini (chitarre acustiche ed elettriche), Fabrizio Barale (chitarre elettriche e acustiche), Max Gelsi (basso elettrico ed acustico) e Martina Marchiori (violoncello, fisarmonica, organetto, tastiere, percussioni).

Ivano Fossati non è solo uno dei più importanti cantautori italiani ma anche uno dei primi componenti di questa importante categoria a non avere mai dato minore importanza alla musica rispetto ai testi, anzi. Una caratteristica, che si deve alla sua formazione giovanile di musicista, prima in complessi beat degli anni '60 e poi in una delle band storiche del rock progressivo italiano: i Delirium. Dopo di che è stato autore e produttore delle signore della canzone: Mia Martini, Loredana Berté, Patty Pravo, Ornella Vanoni e Anna Oxa.

La sua carriera da cantautore, cominciata senza grandi clamore nei primi anni '70, poi però ha preso il sopravvento, grazie a capolavori come “Le città di frontiera”, “700 giorni”, “La pianta del tè” e “Discanto”. Il successo gli ha fatto guadagnare anche la stima di colleghi importanti come Francesco De Gregori e Fabrizio De Andrè che incisero con lui "Questi posti davanti al mare". Fossati, inoltre, produsse «Scacchi e tarocchi» per De Gregori e partecipò come autore alla realizzazione di Anime salve, ultimo capolavoro del compianto De Andrè.

Biglietti in vendita, a partire da 29 euro, presso le rivendite tradizionali.

Info: www.granteatrogeox.com e www.zedlive.com

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova