Lunghe dormite, regali e vacanze le speranze per l’estate più attesa

le esperienze
Ambienti igienizzati e controlli all’ingresso, la maturità nell’era Covid-19 non fa venir meno l’emozione e la notte insonne prima degli esami. Elena Sartore, 18 anni, di Cittadella, ha concluso il suo percorso nella sezione 5A del liceo linguisitico Tito Lucrezio Caro della città murata dell’Alta Padovana: «Sono stata la prima della mia classe, sono rimasta dentro 55 minuti, ho fatto l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro in un’azienda di marketing di Cittadella e l’ho raccontata ai professori, per me è stata molto positiva, sono stata messa a mio agio» dice. Per il futuro pensa alla facoltà di Economia, ma intanto dice di voler «dormire tantissimo per recuperare le ore di sonno». Elena è arrivata con la mamma Chiara, che è rimasta fuori «perché mia figlia non mi ha voluto!», racconta, «e allora mi sono fatta un giro in centro per ingannare il tempo, ed è stato un tempo infinito». All’Its Girardi è stata Kety Volpe, 18 anni, di San Martino di Lupari, a rompere il ghiaccio della 5A amministrazione, finanza e marketing: «Immaginavo l’esame sarebbe stato più difficile, i professori hanno cercato di aiutarmi, mi hanno messa a mio agio. La parte dell’esame che più mi è piaciuta è stata quella su cittadinanza e costituzione, in cui ho parlato delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria. In questi mesi i prof sono sempre stati presenti», aggiunge Kety, che per la sua formazione pensa a economia e diritto: «Intanto c’è la patente, come regalo di maturità non sarebbe male una Fiat 500 nera». Si è sentita messa a proprio agio anche Anna Albanese, 18 anni, di San Martino di Lupari, 5A relazioni internazionali per il marketing: «Ero un po’ spaventata, non sapevo neppure come funzionasse l’esame, ma gli insegnanti sono stati bravissimi. Primo pensiero, ora, è quello di andare a dormire. Per le vacanze immagino un viaggio con alcune compagne in Grecia. Questi mesi sono stati duri, è stato difficile stare lontani dalla scuola, dai compagni di classe, dagli insegnanti, e perdere momenti importanti come la tradizionale foto dei 100 giorni alla fine della scuola». Della stessa classe Aurora Andretta, 18 anni, di Onara di Tombolo: «Quando sono entrata ero molto tesa, ma è andato tutto bene: mi hanno aiutato, anche il presidente è stato davvero gentile. Futuro? Sono molto combattuta: Grafica pubblicitaria o Scienze della formazione, vorrei fare la maestra d’asilo o la fotografa, magari farò entrambe le cose. Ora ho bisogno di riposare un po’, si è chiuso un capitolo e ora se ne apre un altro». Antonio Favaretto, presidente del Consiglio d’Istituto del Girardi, ha raggiunto con una lettera i maturandi: «Ciò che conta è che impariate a costruire il vostro futuro con passione, tenacia, resilienza e perseveranza, senza paura, avete costruito la coscienza critica per riconoscere il giusto dall’ingiusto». —
Silvia Bergamin
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