M5S, ecco l’identikit del candidato sindaco «Ma nessun contratto»

Padovano, incensurato e non massone: fissate le regole Scelto dalle “comunarie” se non si trova il nome eccellente
Di Claudio Malfitano
Il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, durante il suo comizio a Padova, 6 febbraio 2013. ANSA/FACEBOOK +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++
Il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, durante il suo comizio a Padova, 6 febbraio 2013. ANSA/FACEBOOK +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++

«AAA candidato cercasi», ma con solo con determinati requisiti. In attesa di decidere se si faranno o no le “comunarie” on line, il Movimento Cinque Stelle fissa i paletti per le candidature. Ripartendo dai fondamentali della formazione politica creata da Beppe Grillo: «Il MoVimento è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico, né si intende che lo diventi in futuro. Non ideologie di sinistra o di destra, ma idee», è la premessa ad ogni ragionamento.

Le regole base per la formazione della lista le detta il nazionale, ma poi ogni gruppo locale ha l’autonomia per applicarle sul territorio. Per questo il gruppo padovano nei giorni scorsi ha fatto diversi incontri per calibrare la formula in vista delle elezioni della prossima primavera.

Per prima cosa la lista padovana dovrà ottenere la «certificazione» del MoVimento, per cui potrà esserci solo una lista a cinque stelle. E per regolamento nazionale «non potrà associarsi ad altre liste civiche». Quindi come avvenuto in tutte le altre tornate elettorali, anche in questo caso l’M5S avrà un solo simbolo sulla scheda.

Ma quali sono i requisiti richiesti al candidato sindaco? «Non dovrà essere iscritto ad alcun partito o movimento politico; non dovrà aver riportato sentenze di condanna in sede penale, anche non definitive; non dovrà avere assolto in precedenza più di un mandato elettorale, a livello centrale o locale; dovrà risiedere nella circoscrizione del comune per il quale intende avanzare la propria candidatura; non dovrà essere iscritto alla massoneria; non dovrà aver concorso in liste che si sono candidate contro l’M5S».

Un regolamento che vale non solo per il sindaco ma per tutti i candidati, che dovranno essere padovani e non potranno aver fatto più di due mandati (gli uscenti Giuliano Altavilla e Francesca Betto sono al primo).

Ogni eletto dovrà dimettersi nel caso in cui nel corso del mandato «perda o si dimostri non abbia posseduto fin dall’origine» i requisiti.

Ci sarà anche a Padova dunque un contratto vincolante per il candidato, sul modello di quello firmato dalla sindaca di Roma Virginia Raggi? La risposta è negativa: «Al momento nessuno ha richiesto una fideiussione o patto con gli elettori», spiegano dal MoVimento.

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