«Ma a Camin non si respira più»
Legambiente protesta per il carico industriale che aumenta: «Servono garanzie»

FERRO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - INCENERITORE CAMIN
«Acciaierie Venete aumenta la produzione dello stabilimento di Camin: quali garanzie ci saranno per noi cittadini? ». Il previsto ampliamento delle Acciaierie Venete, in procinto di spostare in Riviera Francia l’attività del laminatoio ora situato in via Silvio Pellico a Mortise, preoccupa il circolo di Legambiente “La Sarmazza”, attivo per i territori di Vigonovo e di Saonara: l’area sulla quale sorge lo stabilimento infatti è contigua al territorio saonarese. Legambiente ha affidato timori e interrogativi a un comunicato stampa: «Il 28 settembre scorso è stata avviata la procedura di Valutazione di impatto ambientale per l’ampliamento e la realizzazione di nuove linee di produzione delle Acciaierie Venete di Camin, e si sono aperti i termini per le osservazioni che cittadini, associazioni ed enti pubblici possono far pervenire alla Provincia di Padova entro sabato 11 novembre» si legge tra l’altro nella nota. «È una notizia che ci giunge inaspettata e che risulta allarmante. La prima nostra obiezione è sull’opportunità di caricare ulteriormente quest’area, già gravata da molte fonti inquinanti come inceneritore, autostrada, via dei Vivai ed altre attività produttive. Altro quesito che poniamo è sulla chiarezza dei dati relativi alle emissioni attuali e future: cosa intende fare Acciaierie Venete per limitare al minimo l’impatto ambientale? E quali le compensazioni previste? Chiediamo inoltre che la cittadinanza sia informata e che nulla passi sotto silenzio, evitando di trovarsi di fronte a scelte già fatte».
«Il laminatoio è meccanico, non emette fumi perché non prevede la fusione ma solo il riscaldamento del materiale per renderlo lavorabile», rassicura Francesco Semino, direttore delle relazioni esterne per Acciaierie Venete. «Inoltre trasferendo il laminatoio in Riviera Francia avvicineremo le fasi della produzione e di conseguenza toglieremo dalle strade di Padova il transito di circa diecimila camion all’anno, che attualmente portano il semiprodotto in via Pellico e poi lo riportano indietro. Questo rappresenta di sicuro un vantaggio dal punto di vista ambientale».
Patrizia Rossetti
Argomenti:inquinamento
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