Macellaio si ferisce e muore Assolto il titolare del market

MORTO. Lino Sporzon
MORTO. Lino Sporzon
 
PIOVE DI SACCO.
Nessuna responsabilità penale e piena assoluzione per Samuele Miotto, il trentanovenne legale rappresentante della «Gastronomia Piovese», il supermercato Punto Sma di via Michiel, finito sul banco degli imputati per la morte di un suo dipendente, Lino Sporzon, 45 anni avvenuta il 29 maggio 2009. Quest'ultimo, addetto al reparto macelleria, mentre disossava un pezzo di carne senza indossare la «cotta» - il grembiule in maglia di ferro imposto dalle norme che tutelano la sicurezza - si era infilzato all'inguine con il coltello, sfuggitogli di mano. E si era reciso l'arteria femorale: il decesso era arrivato poco dopo l'intervento per suturare la grave lesione. Ieri, nell'ambito di un giudizio abbreviato, il gup padovano Mariella Fino ha pronunciato la sentenza di assoluzione per Miotto, difeso dall'avvocato Paola Menaldo. Il pubblico ministero Orietta Canova aveva chiesto il processo per il titolare del supermercato in quanto non avrebbe adempiuto agli obblighi di legge che impongono la formazione del personale, per la mancata nomina di un responsabile alla prevenzione e ai rischi in materia di sicurezza e per non aver adeguatamente vigilato, pur presente nell'emporio. Nel corso dell'udienza è emerso che la vittima, considerato da tutti un lavoratore scrupoloso e attento, usava sempre la «cotta». E anche quel tragico giorno il grembiule era a disposizione: forse non l'aveva utilizzato per fare più in fretta., Una dimenticanza che gli è costata la vita. Insomma, non è stato provato il nesso di causalità tra la morte e la violazione delle regole imposte in tema di lavoro almeno da parte dell'imprenditore che, appena accaduto l'incidente, aveva accompagnato Sporzon al pronto soccorso, di corsa, con la sua macchina. Prima di morire era stato lo stesso Sporzon a ripetere di essere stato uno stupido per non aver indossato il grembiule.

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