Mafia cinese, sequestrati a Mestre tutti i beni di Luca Keke Pan

Applicata la legge antimafia per l’imprenditore cinese proprietario di immobili, negozi e altri beni in via Piave e in altre zone di Mestre. Sequestro da 20 milioni

MESTRE. Il Gico della guardia di Finanza di Venezia ha sequestrato beni per 20 milioni di euro riconducibili al cinese ’Lucà Pan Keke, 38 anni, che, in pochi anni, aveva messo le mani su mezza via Piave, a Mestre, trasformandola da zona residenziale in un’area ad alta concentrazione di centri massaggi e ’case chiusè made in China. I proventi venivano reinvestiti in immobili, anche un hotel, e negozi, oltre che in auto di lusso e cospicui conti in banca. L’uomo è stato arrestato dai finanzieri nel dicembre scorso assieme ad altre 9 persone (55 indagati), è ancora rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo (Udine).

Le fiamme gialle hanno messo fine ad un sistema basato sul traffico di connazionali e sullo sfruttamento della prostituzione e la collaborazione di italiani. Le attività di indagine sono proseguite sui beni che Pan, nel corso degli anni, aveva accumulato: si tratta per lo più di immobili ubicati a Mestre, lungo via Piave appunto, e nelle provincie di
Padova e Venezia riconducibili al cinese, intestati a dei prestanome.

Il provvedimento, a più riprese in date successive, è stato confermato sia dal gip veneziano Scaramuzza che dal Tribunale del Riesame lagunare. Da ultimo, il Tribunale di Venezia ha accolto la richiesta presentata dalla Procura della Repubblica, che ha proposto l’applicazione all’imputato la cosiddetta ’Legge Antimafià. Il Tribunale, riunito in camera di consiglio, ha quindi disposto l’ulteriore sequestro dei beni di Pan, fissando per ottobre, l’udienza per la discussione delle modalità di confisca definitiva.

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