Maghi si diventa storia di HH scritta con amore da Flora Gandolfi

VENEZIA. Ai funerali di Helenio Herrera, nel 1997, allegoricamente celebrati in modo laico, all’aperto, in campo SS. Giovanni e Paolo, sotto il monumento del più celebre comandante di ventura,...

VENEZIA. Ai funerali di Helenio Herrera, nel 1997, allegoricamente celebrati in modo laico, all’aperto, in campo SS. Giovanni e Paolo, sotto il monumento del più celebre comandante di ventura, Bartolomeo Colleoni, vennero quasi tutti gli interpreti della Grande Inter: questa sera ci sarà anche Mariolino Corso, il piede sinistro di Dio, a presentare un libro, Maghi si diventa, che non è solo la biografia di uno dei più grandi allenatori di sempre, ma lo sguardo amorevole e appassionato di Flora Gandolfi, autrice e moglie di HH. Secondo volumetto edito dalla stessa Gandolfi, dopo Taca la Bala, esauritissimo, d’una decina di anni fa, che raccoglieva frasi celebri e ricette tipiche di HH che già in Francia era chiamato sorcier, lo stregone, Maghi si diventa sfata il mito di una magia nera per rafforzare invece quello del carisma e della volontà di Helenio. Sembra, nel racconto di Flora Gandolfi, che Herrera assuma una forza (in)naturale sin dalla nascita, una sorta di resistenza che gli derivò dall’indomito anarchico dal quale nacque, Francisco, esule andaluso che era riparato a Buenos Aires per sfuggire all’ambiente perbenista della Spagna. Nonostante il mondo ispanico e marocchino nel quale cresceva Helenio, il contatto con le arti occulte fu, per così dire, molto laico: servì ad Herrera per convincersi che la magia non esisteva, ma che racchiudeva in sé una forza e un’energia, vincenti. E pur mostrando una certa insofferenza per l’appellativo di mago, lui così razionale e rigoroso, decise che forse avrebbe potuto tornargli utile per «fare che gli altri vogliano quello che tu vuoi».

Su questa scia nacquero le leggende su Helenio, ma anche il suo furbesco e continuo ricorso a simboli, danze, riti e frasi che faceva scrivere nello spogliatoio (la più celebre: vamos a ganar) per spronare i calciatori, che faceva riscaldare nel trambusto più totale, o allenare assieme coi toreri, per abituarli alla bolgia dell’arena e all’impossibilità dell’errore, come a Siviglia nel ’55. Ma HH è stato soprattutto “mago” nel vincere la sua paura e quella degli altri, magari con bugie, balle, ossessioni: al suo confronto Mourinho è ancora una giovane speranza. Ma la cosa più bella e magica che trasuda dalle pagine del libro è l’amore appassionato e duraturo di Flora Gandolfi, che condivise ventotto anni con Helenio, e che per anni si è battuta perché le sue ceneri riposassero a san Michele, fedele al motto di Helenio: «Non arrenderti mai!».

«Maghi si diventa» di Flora Gandolfi si presenta oggi alle 18 alla Querini Stampalia

Interventi di Mariolino

Corso, Gianni De Luigi, Giorgio Conti e Cesare Poppi

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