Maiali degli Euganei in cerca di adozione

TORREGLIA. Che fine faranno i maialini vietnamiti delle Terre Bianche? Venerdì scorso sul colle sopra Luvigliano c’è stato un sopralluogo da parte dei rappresentati delle amministrazioni comunali di Torreglia e Teolo (la zona dove ad agosto qualcuno ha liberato i porcellini si trova sul confine tra i due comuni), dell’Ente Parco e della Polizia provinciale. La colonia di maialini oggi è composta da una ventina di esemplari, e siccome si tratta di una specie che si riproduce con la stessa intensità dei cinghiali, si vuole evitare una nuova emergenza per l’area dei Colli Euganei. A differenza dei cinghiali questi suini nani, che hanno un proprio mercato tra gli animali cosiddetti “da compagnia” (i piccoli costano tra i 50 e i 70 euro), non sono considerati fauna selvatica e del problema si devono far carico le amministrazioni comunali. Dal sopralluogo di venerdì è emerso che si vorrebbe gestire il problema in maniera “indolore”. I comuni sarebbero alla ricerca di una struttura abituata ad accudire gli animali che si rendesse disponibile ad adottarli. A carico degli enti pubblici rimarrebbe la cattura. Una soluzione, questa, condivisa anche dal cittadino di Torreglia che li ha scoperti la scorsa estate durante un’escursione assieme alla moglie sul monte Solone. «Importante che finiscano in strutture protette per evitare di ritrovarli liberi», afferma l’amante del trekking. «Temo che se restano a lungo lassù facciano una brutta fine. Purtroppo alcuni piccoli sono stati morsi dai cani e sono stati trovati privi di vita. Contrariamente ai cinghiali le cucciolate di questa specie non vengono protette contro i predatori dalle scrofe». Le Terre Bianche, intanto, nel fine settimana sono meta di curiosi che si appostano nel bosco per vedere uscire i porcellini vietnamiti. Spesso si notano genitori con codazzo di bambini. Gli esemplari adulti, che sembrano essere in tutto quattro (due femmine e due maschi), sono meno sospettosi e si avvicinano abbastanza facilmente alle persone. Sono invece diffidenti i piccoli, che qualcuno ipotizza siano nati da un incrocio tra le scrofe di maialino nano con il maschio di cinghiale. Lo testimonia il manto più scuro e il grugno leggermente allungato, come quello dei cinghiali.
Gianni Biasetto
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