Malato psichiatrico, retta a carico dell’Usl

Tre signore padovane avevano ricevuto un’eredità da un parente che, in vita, si era impegnato con un documento firmato a pagare la retta a favore degli Istituti Polesani di Rovigo gestori della...
Tre signore padovane avevano ricevuto un’eredità da un parente che, in vita, si era impegnato con un documento firmato a pagare la retta a favore degli Istituti Polesani di Rovigo gestori della residenza sanitaria protetta destinata ad ospitare la sorella. Una sorella con problemi mentali gravi, bisognosa di assistenza continua e non gestibile in un ambito familiare. Per un po’ avevano effettuato il versamento mensile. A un certo punto, convinte che quella retta dovesse essere “coperta” da parte dell’Usl, la decisione di cessare l’erogazione del contributo richiesto. Immediato il decreto ingiuntivo da parte degli Istituti Polesani. Decreto impugnato dalle tre padovane, tutelate dall’avvocato Silvia Rossaro. E le tre signore hanno ottenuto ragione. Non solo il giudice Pierangela Congiu del tribunale civile di Rovigo ha revocato il decreto ingiuntivo. Il magistrato ha dato ragione nel merito alle ricorrenti. «Nell’area dell’assistenza socio-sanitaria si individuano tre diverse categorie di prestazioni erogate in favore dell’utente: quelle di carattere sanitario, quelle a prevalente carattere sociale, quelle a elevata integrazione sanitaria. Solo per queste ultime è prevista l’assunzione a carico del Servizio sanitario nazionale dell’intera spesa... L’inserimento nella struttura protetta è stato disposto a causa di problematiche sanitarie di tipo psichiatrico per assicurare alla paziente le cure... Lo stato di disabilità psichiatrica rientra nella categoria delle patologie che necessitano di particolare rilevanza terapeutica e che sono poste a carico del fondo sanitario nazionale» si legge nella sentenza. Gli Istituti Polesani sono stati condannati a pagare le spese processuali e legali.
(cri.gen.)


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